Il distretto del riso in Piemonte: una storia secolare di rapporti tra uomo e paesaggio
In questa puntata parliamo di un alimento dalla storia antica, un cereale le cui origini sono forse da ricercare lungo le pendici dell’Himalaya e che nel corso del tempo ha rappresentato un grande valore produttivo e nutritivo perché in grado di sfamare popolazioni diverse anche in periodi di guerre e carestie: il riso, la cui coltivazione in Italia è concentrata principalmente nella bassa padana tra Lombardia e Piemonte.
E noi, proprio da Pavia, raccontiamo come oggi questa coltura si scontri con alcuni delicati problemi legati alla sostenibilità: il tema del risparmio idrico, dovuto ai crescenti fenomeni di siccità e quello del ridotto utilizzo di coadiuvanti di natura chimica per favore la crescita delle piante in modo più attento alla tutela dell’ambiente.
Per fortuna la ricerca scientifica lavora in questa direzione e con Agrinet il futuro in campo vi raccontiamo cosa si sta facendo in tal senso, facendo il punto con l’Università di Torino che collabora a diversi progetti al fianco delle aziende del territorio.
La conduttrice Francesca Magnoni incontra Francesco Vidotto, docente del Dipartimento di Scienze Agrarie, Forestali e Alimentari dell’Università degli Studi di Torino che illustra un importante progetto legato al controllo delle infestanti in risaia attraverso azioni meccaniche in sostituzione dell’impiego di sostanze chimiche, a tutela della salute umana e dell’ambiente.
Incontriamo poi due risicoltori che adottano metodi alternativi di coltivazione: quella tradizionale per sommersione e quella in asciutta e poi visitiamo l’Ente Nazionale Risi dove Marco Romani ci illustra i metodi sperimentali portati avanti grazie a ricerche sul campo, che alternano momenti di sommersione con periodi in cui, in base al periodo di accrescimento della pianta, il terreno è in asciutta, sempre nell’ottica della sostenibilità e della qualità della produzione.
“Sono passati i tempi delle mondine che curavano le piante di riso come un bimbo” ci racconta Alberto Fornaroli che lavora per la sostenibilità ambientale e per la qualità della produzione, limitando al massimo gli interventi chimici. Parliamo anche di siccità, che è un tema attualissimo e ancor più cogente per la risicoltura e, come ci mette in guardia Piero Pedrazzini, occorre fare il massimo per trattenere la pioggia quando arriva, perché i cambiamenti climatici ci hanno messo di fronte a situazioni imprevedibili che occorre gestire in modo diverso da un tempo.
La puntata si conclude con un tuffo in cucina con la ricetta “Risotto alle ortiche e ricotta di mandorle” preparata dai cuochi della Fondazione Albatros di Messina, mentre Francesca Cerami, direttrice dell’Istituto per la promozione e valorizzazione della dieta mediterranea, ci parla degli aspetti nutraceutici del riso Carnaroli.
1 Agosto 2022