Sinodo, card. Bassetti: “La Chiesa si è preoccupata più di dire che di ascoltare”
Anticipazione dell’intervista a Tv2000
In onda stasera nella prima puntata di ‘In cammino’ alle 19.30
Il presidente della Cei: “Tv2000 è una realtà viva, ci aiuterà in questo cammino”
Roma, 12 ottobre 2021. “Ci siamo più preoccupati di dire che di ascoltare”. Lo ha detto il presidente della Cei, il card. Gualtiero Bassetti, in un’intervista a Tv2000 in onda stasera nella prima puntata del programma In Cammino, il nuovo appuntamento quotidiano dedicato al Sinodo, condotto da Enrico Selleri, dal martedì al venerdì alle 19.30.
“Tv2000”, ha detto il card. Bassetti sottolineando l’importanza del programma ‘In Cammino’ è “una realtà viva, deve aiutare la Chiesa italiana in questo cammino che io, più che in maniera metodologica, ho cercato di descrivere col cuore”.
“Il Papa – ha proseguito il card. Bassetti nell’anticipazione di Tv2000 – ha colto un elemento essenziale che è la dimensione dell’ascolto. Quando la gente viene in udienza da me, dice: ‘Ma i sacerdoti non hanno più tempo’. Non c’è tempo per confessarsi, non c’è tempo per andare a parlare, e questo accade perché hanno 100 mila impegni. E corrono, corrono, corrono. Il Sinodo invece è fare sosta”.
“Diceva San Gregorio Magno – ha aggiunto il card. Bassetti – ‘Se tu non fai sosta, non hai più la forza di camminare’. Quindi è in grado di camminare soltanto chi fa sosta. Adesso il Sinodo è anche il momento secondo me della sosta, ma una sosta feconda, dove ci si mette in ascolto. Ci si ferma un pochino tutti e ci si mette in ascolto perché tutti hanno qualcosa di importante da dire, anche chi non viene in chiesa, anche quello che noi chiamiamo ‘lontano’ anzi, forse è quello che ha cose più importanti da dirci. Ecco perché il Papa insiste: ‘Per l’amor di Dio non mettete tempi, remore… ascoltate’”.
“Camminare insieme – ha concluso il card. Bassetti a Tv2000 – ma un cuor solo e un’anima sola, in sintonia. Il Sinodo è fatto non solo di un cammino, ma soprattutto di una conversione profonda. Alla fine il Papa a che cosa ci invita? A una grande conversione. La rivoluzione del Sinodo è questa: o c’è questa conversione e allora avrà senso celebrare il 2025 e tutto quello che facciamo, o altrimenti…ma ci penserà Francesco a smuoverci. E tutti i giorni aprirà qualche nuovo progetto se si accorge che ci addormentiamo lungo il cammino. Pensa lui a svegliarci, come sta facendo”.
12 Ottobre 2021