Le chiese del Concistoro
Nel Concistoro Ordinario Pubblico tenuto sabato 19 novembre 2016 da Papa Francesco nella Basilica Vaticana, il Santo Padre ha creato 17 nuovi Cardinali, imponendo loro la berretta, consegnando l’anello e assegnando ad ognuno un Titolo o una Diaconia.
Questa assegnazione è segno visibile dell’unità con il Pontefice e di partecipazione al governo della Chiesa universale. Con questo atto, il cardinale diventa un “prete romano”, titolare di una chiesa della diocesi del Vescovo di Roma.
Le chiese possono trovarsi nel centro storico ma anche negli angoli più lontani della periferia romana; alcune sono basiliche antiche, che custodiscono reliquie di santi e di martiri, altre sono costruzioni architettoniche moderne.
Andiamo allora a scoprire quali sono le 17 chiese assegnate da Papa Francesco ai nuovi cardinali:
Santa Maria delle Grazie alle Fornaci fuori Porta Cavalleggeri
Diaconia
Card. Mario ZENARI
L’appellativo le viene dalle fornaci per laterizi da costruzione qui impiantate in considerazione del particolare terreno argilloso. Alla metà del XVI secolo il territorio prese il nome proprio da questa attività assumendo il toponimo di “Vallis Fornacum” (Valle delle Fornaci). Furono in funzione fino all’inizio degli anni ’60. La chiesa, risalente al XV secolo, fu completamente riedificata nel 1694 dal sacerdote romano Giuseppe Faraldi e completata dai Trinitari spagnoli nel 1720. La facciata è del Raguzzini, mentre il campanile è un’aggiunta moderna e risale al 1950. All’interno è presente l’antica immagine della Madonna delle Grazie, dipinta da Gilles Halet, che fu coronata nel 1956.
Titolo
Card. Dieudonné NZAPALAINGA, C.S.Sp.
Il luogo dove fu edificata, anticamente era una depressione dove si raccoglievano le acque che scendevano dal Quirinale e dal Pincio formando un grande stagno, da qui l’appellativo della Valle. La fontana presente nella piazza antistante è lì dal 1957 e proviene dalla demolizione della Spina di Borgo e di piazza Scossacavalli, avvenuta nel 1937, per l’apertura di Via della Conciliazione. Iniziata da Giacomo della Porta, la costruzione fu portata a termine dal Maderno che costruì anche la cupola, quarta per dimensione a Roma. Una caratteristica della facciata è l’angelo singolo presente sul lato sinistro. A questo doveva corrisponderne un altro sul lato destro ma lo scultore (Giacomo Antonio Fancelli) aspramente criticato da papa Alessandro VII si rifiutò di completare l’opera. La più famosa delle cappelle è quella Barberini, la prima a sinistra, dove è ambientata la Tosca di Giacomo Puccini , con il pittore Cavaradossi impegnato a dipingere il ritratto della marchesa Attavanti. La Cappella di San Gaetano Thiene è legata alle celebrazioni natalizie con il cosiddetto “Sermone delle Nazioni” nell’ottavario dell’Epifania. Nella chiesa sono sepolti due papi: Pio II e Pio III e, particolare curioso, Giovanni Della Casa autore del Galateo.
Titolo
Card. Carlos OSORO SIERRA
Secondo alcuni è la più antica chiesa aperta ufficialmente al culto, o la prima chiesa di Roma dedicata alla Vergine. Sorse nel III secolo, nel luogo dove prima esisteva una taberna meritoria (un pensionato per reduci di guerra) che l’imperatore Alessandro Severo donò su richiesta ai cristiani dopo un evento ritenuto miracoloso: secondo la tradizione, infatti, nel 38 a.C. si verificò un’improvvisa ed abbondante eruzione di olio (fons olei) che venne interpretata successivamente come annuncio della nascita di Gesù. Sul posto S. Callisto I (217-222) fondò un oratorio, che dopo la sua morte fu chiamato Titulus Calixti. S. Giulio I nel 340 sull’antico oratorio eresse una basilica che Gregorio IV (827-844) ampliò per custodire i corpi dei santi tratti dalle catacombe, troppo esposte alle orde dei Saraceni. Innocenzo II (1130-1143) la ricostruì nella forma attuale, con materiale proveniente dalle Terme di Caracalla. Nel 1702 Carlo Fontana modificò la facciata creando il portico, lasciando inalterati i mosaici del Duecento e il campanile romanico, caratterizzato da un grande orologio e da un’edicola seicentesca con Madonnina.
Fino all’Ottocento nel portico si vedevano affissi spiedi e pugnali perché quando un bullo decideva di cambiare vita, andava ad appendere l’arma in Santa Maria in Trastevere. Ora ospita una grande raccolta di epigrafi cristiane e pagane, insieme a sarcofagi, lapidi, pietre tombali e un affresco quattrocentesco raffigurante l’Annunciazione.
Santa Croce in via Flaminia
Titolo
Card. Sérgio DA ROCHA
Sorta in occasione delle celebrazioni del XVI centenario dell’editto di Costantino del 313 fu costruita nei pressi di Ponte Milvio, dove l’imperatore sconfisse Massenzio. Inaugurata nel 1913, è opera di Aristide Leoni. Presenta davanti alla facciata un portico su colonne ioniche del tipo di San Lorenzo fuori le Mura e un campanile simile a quello di Santa Maria in Cosmedin. All’interno una croce in bronzo dorato contiene una reliquia della Santa Croce.
San Bartolomeo all’Isola
Titolo
Card. Blase Joseph CUPICH
L’imperatore Ottone III la fece costruire nel 997 sui resti del Tempio di Esculapio, per onorare la morte di Sant’Adalberto di Praga. Richiese poi alla città di Benevento il corpo di San Bartolomeo Apostolo e quando si accorse che i beneventani inviarono il corpo di San Paolino da Nola, volendo tenersi quello dell’Apostolo, espugnò la città portando il corpo di San Bartolomeo a Roma. La chiesa fu dunque intitolata ai Santi Adalberto, Paolino e Bartolomeo ma con il passare dei secoli rimase nel titolo solo l’ultimo. Al centro della gradinata del presbiterio è presente una vera marmorea ricavata da un tronco di un’antica colonna, appartenente ad un pozzo d’acqua ritenuta miracolosa. Nella cappella del Sacramento è incastrata una grossa palla di cannone sparata dai francesi nel 1849 che miracolosamente non procurò neanche un ferito nella chiesa allora gremita di fedeli. Nei sotterranei è presente un antico cimitero degli annegati e delle persone uccise dai briganti che rimanevano abbandonati e insepolti nella città. La basilica è oggi luogo memoriale dei nuovi martiri del XX secolo.
Nostra Signora del SS. Sacramento e Santi Martiri Canadesi
Titolo
Card. Patrick D’ROZARIO, C.S.C.
Costruita nel 1955 su progetto di Bruno Apolloni Ghetti, presenta un ricco altare maggiore sotto un baldacchino con rilievi e Crocifissione di Alfredo Biancini. Le numerose e grandi vetrate sono di Marcello Avenali e Giuseppe Hajnal; l’edicola di Nostra Signora del Santissimo Sacramento è di Eugenio De Courten.
Santi Giovanni Evangelista e Petronio
Titolo
Card. Baltazar Enrique PORRAS CARDOZO
È questa l’antica chiesa di San Tommaso degli Spagnoli, parrocchia del Trecento. Gregorio XIII la cedette alla Confraternita dei Bolognesi che la dedicarono al loro Santo protettore e a San Giovanni Evangelista e incaricarono Ottavio Mascherino di restaurarla. La facciata attuale è del XVIII secolo.
Titolo
Card. Jozef DE KESEL
Fu fondata alla fine del IV secolo sul Clivo di Scauro, nella casa dei due santi titolari martirizzati durante la persecuzione di Giuliano l’Apostata. Giovanni e Paolo erano nobili romani e facevano parte della corte imperiale al servizio di Costantina, figlia dell’imperatore Costantino.
Leone Magno la restaurò nel V secolo e Adriano IV la riedificò in seguito alle devastazioni operate da Roberto il Guiscardo nel 1084. Di quei lavori rimangono il portico esterno con il sovrastante attico, il campanile, l’abside (unico esempio a Roma di romanico lombardo) con galleria esterna, e quel che rimane del pavimento antico. Nel 1950 il cardinale titolare Francesco Spellman, Arcivescovo di New York, restituì all’esterno della basilica, all’annesso convento e al campanile il primitivo aspetto medievale.
Il portico è formato da otto colonne reggenti l’architrave sul quale è incisa l’iscrizione del cardinale Giovanni dei Conti di Sutri cui si devono gli importanti lavori eseguiti nel XII secolo. Esso costituisce il nartece, cioè l’ala interna frontale del quadriportico che precedeva l’antica basilica. Nel centro della parete di fondo si apre la porta di ingresso affiancata da due leoni in marmo, intorno alla quale corre una cornice cosmatesca con fregio multicolore. L’ambiente che sovrasta il portico appartiene al XII secolo. Nella parte alta della facciata il motivo architettonico formato da cinque arcate rette da quattro colonne di marmo greco, rappresenta una novità nella storia dell’arte paleocristiana. Il campanile si erge sulle fondamenta del Tempio di Claudio che un tempo dominava l’intero Celio, ed è decorato da maioliche e da dischi di porfido e serpentino. Al suo interno custodisce la tomba di san Paolo della Croce, fondatore della Congregazione della Passione di Gesù Cristo e delle monache claustrali Passioniste.
Santa Teresa al Corso d’Italia
Titolo
Card. Maurice PIAT, C.S.Sp.
È stata costruita insieme alla Curia Generalizia dei Carmelitani Scalzi e a loro assegnata fin dalla posa della prima pietra avvenuta nel 1901. Fu dedicata a Santa Teresa d’Avila perché la Santa spagnola, insieme a San Giovanni della Croce, ottenne da Clemente VII il riconoscimento della riforma dell’ordine carmelitano. Progettata in stile romanico da Tullio Passarelli fu inaugurata nel 1902. Da un Anno Santo all’altro: le due valve bronzee a rilievi sul portale, opera del frate Serafino Melchiorre, del 1983, raffigurano il Giubileo Straordinario di quell’anno. Il campanile, alto più di 40 metri è ornato da archetti pensili e da un orologio. L’interno a tre navate è a forma di gotico italiano.
San Giuliano Martire
Diaconia
Card. Kevin Joseph FARRELL
Fu costruita all’inizio degli anni novanta e consacrata dal cardinal Camillo Ruini il 18 novembre 1995; è dedicata a San Giuliano, martire del II secolo, compatrono della città di Sora. La diaconia è stata istituita il 18 febbraio 2012.
Santi Fabiano e Venanzio a Villa Fiorelli
Titolo
Card. Carlos AGUIAR RETES
Fu costruita nel 1936 su progetto di Clemente Busiri Vici, dedicata al papa Fabiano e al Santo di Camerino, Venanzio, martire a 15 anni sotto l’imperatore Decio nel 250. Custodisce nei locali annessi alla chiesa, opere del Settecento provenienti dalla chiesa di San Venanzio demolita negli anni Trenta per l’allargamento di via del Teatro Marcello, allora chiamata via del Mare; conserva al suo interno alcune schegge di bombe che la colpirono il 15 agosto 1943 lasciandola indenne, mentre le abitazioni vicine furono rase al suolo. Una lapide ricorda l’evento nel quale morirono 140 persone e la visita che quello stesso giorno fece Pio XII arrivato senza scorta, accompagnato da Mons. G.B. Montini (il futuro Paolo VI). In un’altra lapide commemorativa, il ricordo di don Andrea Santoro, sacerdote Fidei Donum, che fu parroco in questa chiesa dal 1994 al 2000 e che fu ucciso in Turchia il 5 febbraio 2006. E’ la chiesa regionale dei Camerinesi.
San Giovanni Battista de’ Rossi
Titolo
Card. John RIBAT, M.S.C.
È dedicata al Santo ligure (1698-1764) che svolse a Roma grandi opere di carità. Costruita su progetto di Tullio Rossi, è a tre navate, con esterno in mattoni e una torre campanaria. All’interno sono custoditi i resti del Santo che fino al 1965 erano nella chiesa della Santissima Trinità.
Santa Maria delle Grazie a Via Trionfale
Titolo
Card. Joseph William TOBIN, C.SS.R.
Costruita su progetto di Tullio Rossi nel 1940, ha ereditato il titolo dalla scomparsa Santa Maria delle Grazie fuori Porta Angelica e con esso le preziose opere artistiche come l’edicola ottocentesca con l’icona della Madonna delle Grazie di scuola bizantina del XII secolo, alcune lapidi e una pala della Madonna in trono con Bambino e San Francesco d’Assisi attribuita a Carlo Maratta.
Sant’Alberto Magno
Titolo
Card. Anthony Soter FERNANDEZ
Detto Doctor Universalis, Alberto Magno è venerato dalla Chiesa cattolica come santo protettore degli scienziati. È considerato il più grande filosofo e teologo tedesco del medioevo e fu, inoltre, il maestro di Tommaso d’Aquino.
La chiesa si presenta come un volume compatto, preceduto da un quadriportico con accesso laterale. L’aula, di impianto ortogonale, si scompone in triangoli secondo le diagonali. L’area presbiterale ha abside triangolare ed è sovrastata da un grande tiburio con lanterna. L’impianto liturgico è di tipo misto, con tre blocchi di sedute disposti intorno all’area dell’altare.
Titolo
Card. Renato CORTI
Dedicata a San Giovanni Evangelista, è un gioiello dell’architettura medievale, con un caratteristico campanile del XIII secolo e affreschi interni del XII secolo con 46 diverse Scene del Vecchio e Nuovo Testamento. Sorta nel V secolo fu rifatta nel 722 e nel 1191.
San Leonardo da Porto Maurizio ad Acilia
Titolo
Card. Sebastian Koto KHOARAI, O.M.I.
È dedicata al santo ligure (1676-1751) fervente diffusore della liturgia della Via Crucis a Roma, dove ne eresse ben 35. Costruita su progetto di Francesco Fornai la chiesa fu inaugurata il 7 novembre 1936. La facciata si presenta con un classico schema a capanna con l’avancorpo sormontato da un piccolo rosone semicircolare. L’interno è a navata unica coperta con capriate lignee a cui sono appesi due grandi lampadari circolari.
Santa Maria della Scala
Diaconia
Card. Ernest SIMONI
Prende il nome da una scala sulla quale era posta un’immagine della Vergine che, invocata da una trasteverina, concesse una grazia; quell’immagine indusse nel 1592 i Carmelitani ad acquistare l’area per costruirvi una chiesa e l’annesso convento. La venerata immagine è custodita nel transetto sinistro della chiesa. Nella cappella di Santa Teresa d’Avila è conservato il reliquiario che custodisce il piede destro della Santa.
Mauro Monti
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20 Novembre 2016