Dal cuore dei Monti Sicani il pecorino siciliano che ci riporta ad Omero
In questo episodio scopriamo che dietro la produzione di alimenti di eccellenza che portiamo sulle nostre tavole, ci sono spesso tante difficoltà che incontrano i piccoli produttori, come: la crescente incertezza nel collocamento dei prodotti agricoli, l’aumento dei costi di produzione, la scarsità di investimenti o la spietata concorrenza con prodotti a prezzi inferiori. Per questo in questa puntata di Agrinet. Il futuro in campo raccontiamo una storia virtuosa che ci immerge nel paesaggio agro-pastorale dei Monti Sicani, nell’area centro-meridionale della Sicilia, tra Agrigento e la città metropolitana di Palermo. Qui si produce probabilmente uno dei formaggi più antichi d’Europa: il PECORINO SICILIANO. Partiamo subito con il racconto di chi lavora contro questi problemi, contro anche l’oblio per fare in modo che questo gustosissimo formaggio sia uno dei prodotti trainanti dell’agroalimentare siciliano. Scopriamo allora cosa fa il Consorzio del Pecorino siciliano Dop, poi andiamo a vedere e toccare con mano la produzione di questo antico formaggio che avviene ancora in modo del tutto manuale e con gli attrezzi in legno come una volta, fino alla posa della forma dentro canestri di giunco.
La conduttrice Francesca Magnoni incontra Massimo Todaro, professore in Scienze Agrarie, Alimentari e Forestali dell’Università di Palermo e presidente della DOS Sicilia (Denominazione di origine siciliana) che ci spiega cosa prevede il disciplinare del Pecorino Siciliano DOP e quale è il suo valore, poi scopriamo cosa rende così unico questo formaggio, la cui origine ci riporta addirittura al mito: «Fa cagliare metà del latte e lo depone in canestri intrecciati», raccontava Omero, per bocca di Ulisse, dell’arte della caseificazione del ciclope Polifemo che nell’Odissea viene descritto a mungere le pecore e a produrre pecorino siciliano….eppure sembra quasi un prodotto dimenticato, superato dai formaggi “importati” o da altri validi concorrenti siciliani: allora andiamo a vedere come si fa questo delizioso formaggio, nel piccolo borgo di Santo Stefano Quisquina, dove nel 2019 l’allevatore e produttore Domenico Ferrante ha ottenuto anche un prestigioso riconoscimento sotto l’attenta osservazione di specialisti del settore.
Come sempre la puntata si chiude con una deliziosa ricetta: lo “Sformatino di canestrato siciliano in guazzetto di pomodori e timo” preparata dai cuochi della Fondazione Albatros di Messina, mentre Francesca Cerami, direttrice dell’Istituto per la promozione e valorizzazione della dieta mediterranea, ci parla degli aspetti nutraceutici del pecorino.
11 Giugno 2022