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Pianura Padana tra Emila e Veneto: La barbabietola da zucchero, una storia di resistenza

In un settore economico dove la concorrenza è forte, i costi delle materie prime alte e i servizi legati alla tutela del territorio sono un dovere per gli agricoltori, garantire un reddito equo per il loro lavoro è uno degli indirizzi che la politica agricola comunitaria intende perseguire; per raccontare questo delicato aspetto la puntata ci porta nella Pianura Padana, tra l’Emilia e il Veneto: andiamo a Minerbio e poi Pontelongo dove una volta gli zuccherifici erano tantissimi ed oggi ne sono rimasti solo alcuni: scopriamo allora la storia di questa tradizionale coltivazione tipica della zona e che ha rischiato di scomparire del tutto.

Oggi la barbabietola da zucchero resta in una sola filiera nazionale, quella della barbabietola italiana raccolta e trasformata dall’ultima cooperativa di produttori rimasti e che permette la sopravvivenza per tanti piccoli soci conferitori, tra cui Alberto Bonora e Mattia Chiarini, giovani agricoltori che ci raccontano come mai hanno deciso di portare avanti l’azienda familiare, traghettandosi verso un modo di fare agricoltura più innovativo e sostenibile.

Claudio Galerani, Presidente della cooperativa, ci spiega il valore di farne parte: attraverso COPROB infatti si è data la possibilità ai piccoli produttori di bietole e alle cooperative di conduzione di terreni di fare una grande industria saccarifera cooperativa per trasformare le proprie bietole ed arrivare al mercato con il proprio zucchero: ecco alcuni numeri che ci danno subito un’idea del valore della produzione: 240.000 tonnellate di zucchero prodotte ogni anno, 30.000 ettari di bacino bieticolo, 7.000 aziende agricole coinvolte (di cui 4.500 associate alla cooperativa), 270 dipendenti a tempo indeterminato e 250 stagionali.

Per scoprire tutta la filiera di questo tubero dalla storia antica, ci facciamo guidare all’interno del grande stabilimento, da Alessandro Mazzucchelli – Capofabbrica – Massimiliano Benazzi – Tecnico laboratorio analisi – Maurizio Botteri – Direttore di Stabilimento – Leanardo Cariolo  – Direttore Marketing .

Scopriamo anche che da un punto di vista agronomico, la barbabietola è una coltura miglioratrice per come lascia il terreno dopo la raccolta e procura rinnovo al terreno per le lavorazioni e le fertilizzazioni di inizio ciclo rotazionale, inoltre grazie ai nuovi sistemi di gestione e all’ottimizzazione delle tecniche di coltivazione, si è riusciti ad andare verso una vera coltivazione biologica con rese di poco inferiori a quelle della coltivazione convenzionale. Dalla barbabietola inoltre si ricavano melasso per mangimistica e lievitifici, polpe per zootecnia e produzione di bioenergia, oltre che biometano. Considerando anche che la coltivazione della barbabietola comporta minori emissioni di CO2 ed energia rispetto ad altre colture in rotazione (come cereali vernini, mais, soia, pomodoro, ecc.) si tratta di una vera e propria coltura virtuosa.

Immersi nel verde della pianura, incontriamo anche Giulia Lucertini, ricercatrice dell’Università Iuav di Venezia – Dipartimento Culture del progetto – che ci spiega quanto sia importante per una agricoltura economicamente sostenibile un sistema efficace come quello proposto da questa grande cooperativa, che ha consentito a questa coltivazione così strategica di resistere al cambiamento.

La puntata si chiude con l’appuntamento dedicato ai più piccoli LA PAC VISTA DAI BAMBINI, un servizio curato da Tele Liguria Sud e realizzato presso la Scuola Primaria M. Caranza di Varese Ligure.

1 Giugno 2024