”Gesù fu appeso alla vigilia di Pasqua. Quaranta giorni prima un banditore andò gridando nei suoi confronti: deve essere lapidato perché ha praticato la magia e sviato Israele portandolo all’apostasia. Se qualcuno conosce qualcosa a suo favore venga e la dica. Ma non si presentò nessuno a suo favore e fu appeso alla vigilia della Pasqua” (Sanhedrin B 43a). I capitoli 18 e 19 di Giovanni sono la più severa denuncia mai apparsa nei Vangeli contro un’istituzione religiosa che, anziché porsi a servizio di Dio, ha usato Dio per i propri interessi, deturpandone il volto e rendendolo simile a se stessa, rapace e disumana, un Dio che accetta come culto il sacrificio degli uomini: ”Viene l’ora in cui chiunque vi ucciderà crederà di rendere culto a Dio” (Gv 16,2). (dall’Introduzione) ALBERTO MAGGI direttore del Centro Studi Biblici ”G. Vannucci” a Montefano (Mc), cura la divulgazione, a livello popolare, della ricerca scientifica nel settore biblico attraverso scritti, trasmissioni e conferenze in Italia e all’estero.

Alberto-Maggi-Mandante

20 Maggio 2015