Eugenio Bolley
Beati quelli che vivono in montagna ed hanno tempo e modo di vedere lo svolgersi del ciclo delle stagioni. Con i primi tepori la natura si risveglia dal lungo letargo invernale. I prati diventano verdi, poi si punteggiano degli infiniti colori dei fiori che si schiudono, per glorificare Dio.
Beati quelli che assaporano il rigoglio dell’estate, e beneficiano di quanto la terra produce: frutta e verdura di ogni qualità. Anche questo produce beatitudine in un cuore grato e riconoscente, per la magnificenza di Dio.
Beati quelli che godono del provvidenziale autunno, il tempo della raccolta dei frutti della terra; ma non solo: gli alberi fino ad allora rivestiti di foglie verdi, cambiano aspetto, cosicché nel giro di pochi giorni la mutazione tonale ci regala una sinfonia di tenui colori dorati, alla gloria di Dio.
Beati quelli che sentono l’odore della terra che incomincia a gelare: è il preludio all’inverno. “Anche questo tempo è un bene per il cuore dell’uomo”. La caduta della prima neve imbianca in alto le cime, poi piano piano i bianchi fiocchi di neve coprono tutta la valle. È il tempo del riposo quando i caminetti e le stufe riscaldano le case, ma anche i cuori, grati per l’amore di Dio
22 Luglio 2015