Francesco Panella
Beato chi assapora e riempie il suo segmento di vita con l’ostica e continua arte dell’interrogarsi.
Beati quanti sanno osservare e rispettare ciò che in natura è infinitamente piccolo; sfugge alla nostra limitata capacità di vista e comprensione, non per questo è meno essenziale e vitale.
Beati quanti hanno consapevolezza dei limiti dell’umana conoscenza di ciò che ci circonda. Beati coloro che non trasformano la scienza in infondata presunzione e sistematica distruzione di ciò che ci dà cibo e vita.
22 Luglio 2015