Ogni mattina, non appena il sole si alza e illumina di luce africana il nord dell’Uganda, nel tratto di savana vicino alla città di Gulu torna a esplodere la vita. Piedi, biciclette, camion, corriere e mezzi improvvisati sollevano la terra di una strada colorata da migliaia di volti. Chi sono? Da dove arrivano? Perché sono qui e quanta strada hanno fatto? Sappiamo solo dove sono diretti: all’ospedale St Mary Lacor, il luogo intorno a cui vortica tutta questa vita. Dentro, tra le mura, medici pieni di energia corrono da un paziente all’altro combattendo contro le difficoltà e la mancanza di mezzi adeguati, infermiere pazienti alle prese con mille attività quotidiane tranquillizzano parenti, malati si affidano alle cure dopo aver affrontato lunghi viaggi coltivando la speranza di guarire… e poi bambini, bambini che corrono ovunque dentro e fuori dall’ospedale, nel piccolo grande mondo che vi è cresciuto intorno nel corso degli anni. Un mondo colorato e rumoroso che oscilla ogni giorno tra allegria e dolore, tristezza e gioia, paura e speranza, ma sempre e comunque pieno di vita e di emozioni. E’ il mondo che OtherWorlds vuole raccontare. Il St. Mary’s è un luogo unico in tutta l’Africa, per storia e caratteristiche. In epoca coloniale l’Uganda era noto al mondo come “la Perla d’Africa”: una terra di rara bellezza, rigogliosa ed accogliente. Nella savana nel nord del paese, nel 1959, per volontà dei missionari comboniani è sorto un piccolo ospedale, diventato grande in breve tempo grazie ai coniugi Piero Corti, pediatra italiano, e Lucille Teasdale, una delle prime donne chirurgo canadesi: sono loro che lo hanno sviluppato a partire dal 1961 con l’obiettivo di offrire il miglior servizio sanitario possibile, al minor costo e per il maggior numero di persone possibile. Oggi quel piccolo ospedale è diventato una vera e propria cittadella, popolata ogni giorno da 5.000 persone tra dipendenti, operatori, pazienti e parenti dei malati. Ha resistito a una lunga e sanguinosa guerra civile avvenuta fuori dalle sue porte e alla diffusione del virus Ebola, che vi ha mietuto numerose vittime. Primo ospedale privato non-profit dell’Uganda, il St Mary’s è un baluardo a salvaguardia della salute di migliaia di persone che vengono curate grazie alla Fondazione italo-canadese che i coniugi Corti hanno creato per dare sostegno duraturo al luogo cui hanno dedicato tutta la vita.

23 Ottobre 2015

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