Vatileaks, mons. Becciu: “Libri ? Sono cose che già sapevamo”. Sostituto della Segreteria di Stato: “Su appartamenti vaticani no a populismi e su Apsa altro segno trasparenza voluto dal Papa”
“Quello che pubblicano i due libri non è altro che il lavoro fatto, per volontà del Papa, per cercare di rendere più trasparente e funzionale tutta l’amministrazione della Santa Sede. Sono cose che già sapevamo che indicano la volontà del Papa di riorganizzare tutto il sistema finanziario della Santa Sede”. Lo ha precisato il sostituto della Segreteria di Stato vaticana, l’arcivescovo Angelo Becciu, in un’intervista di Cristiana Caricato andata in onda nel Tg2000, il telegiornale di Tv2000, commentando il nuovo caso Vatileaks.
“E’ chiaro che nelle analisi – ha aggiunto mons. Becciu – sono venute fuori delle disfunzioni ed è questo quello che pubblicano i due libri. Era già conosciuto tutto questo, era magari riservato all’interno del Vaticano ma ogni Stato ha la sua parte di riservatezza. Penso che fosse necessario mantenere il segreto, non perché la gente non sapesse ma perché era espressa volontà del Papa una volta individuate le cose che non andavano che si mettesse rimedio”.
La notizia di un altro filone d’indagine, su segnalazione dell’Aif, su l’Apsa per riciclaggio, ha osservato mons. Becciu, è “un altro segno della trasparenza che il Papa ha voluto”.
“Sugli eccessi della Curia – ha sottolineato mons. Becciu – se qualcuno ha esagerato dovrà correggersi e ridimensionarsi. Sugli appartamenti vaticani non bisogna essere populisti, rimangono alle persone fino al termine dell’incarico per poi passare ad un altro. Sono appartamenti ereditati dalla storia, non sono funzionali ma che facciamo li dobbiamo distruggere ? Facciamo altri appartamenti ? Dobbiamo uscire da Roma ? Così si spenderebbero ancora più soldi”.
In Vaticano “non vedo questi intrighi di corte” ha ribadito il sostituto della Segreteria di Stato “i tempi sono cambiati. Si discute, le riforme vengono messe al vaglio e alcuni esprimono delle opinioni ma questa non è resistenza, è desiderio di fare bene le cose. Si vuole arrivare ad una definizione chiara delle riforme che vuole il Papa e incanalarle anche in termini normativi. Se ci si lascia all’improvvisazione è chiaro che crolla tutto. Il Papa non è bloccato ma sostenuto da tutti noi. Mi colpisce vedere persone anziane conformarsi al volere del Papa, c’è disponibilità e accoglienza totale a quello che dice Francesco”.
“Il Papa – ha concluso mons. Becciu – ha sofferto non possiamo negarlo, gli è dispiaciuto però nello stesso tempo ha una grande forza delle risorse morali che sono di lezione per noi. Bisogna andare avanti con serenità, accettare questi contrattempi e fatti gravi ma non possiamo fermarci. Il Papa è stato il primo ad incoraggiarci a non ripiegarci sotto il peso di questo dolore e sofferenza”.
5 Novembre 2015