Vatileaks, Mons. Galantino: “Papa per primo a volere che si faccia luce”
Roma, 7 novembre 2015 – “Chi sta leggendo questi libri non si sta rendendo conto che è stato Papa Francesco a volere che si faccia luce su realtà che non assomigliano a quello che Gesù vuole. Non hanno fatto questa grande scoperta”. Lo ha detto il segretario generale della Cei, mons. Nunzio Galantino, durante lo speciale ‘Siamo Noi’ su Tv2000 dedicato al Convegno di Firenze, in merito al caso Vatileaks, riconoscendo che “evidentemente c’è una Chiesa che è chiamata ad interrogarsi, come già sta facendo”.
“In queste pubblicazioni – ha aggiunto mons. Galantino – ci sono anche descrizioni strumentalizzate, accostamenti assolutamente non giustificati. Ma al netto di tutto questo, bisogna capire dove sono le negatività. E farle venire fuori significa una sola cosa: sentirci come Chiesa, chiamati a fare qualcosa di bello per Cristo per testimoniarlo seriamente”.
Lavoro, Mons. Galantino: “Disoccupazione giovanile grave problema per il governo”
Segretario generale Cei: “L’attenzione alla scuola non è ancora sufficiente”
Segretario generale Cei: “L’attenzione alla scuola non è ancora sufficiente”
Roma, 7 novembre 2015 – “Il nostro governo ha un problema grave che è quello del lavoro dei giovani. Abbiamo il problema della disoccupazione giovanile, dobbiamo metterci a lavorare insieme, sicuramente così avremo tanti giovani che cominceranno a credere di più negli adulti”. Così il segretario generale della Cei, mons. Nunzio Galantino, durante lo speciale ‘Siamo Noi’ su Tv2000 dedicato al Convegno di Firenze, ha lanciato un appello al governo Renzi.
Il segretario generale dei vescovi italiani ha fatto l’esempio del progetto Policoro promosso dalla Cei per aiutare i giovani disoccupati del Sud Italia e “nato 20 anni fa ad opera di don Mario Operti, un sacerdote veramente illuminato. Il progetto è nato perché la Chiesa ha sentito l’esigenza di passare dalle parole ai fatti: aiutare i nostri ragazzi da una mentalità assistenzialista ad una mentalità protagonista. Anche attraverso l’8xmille si stanno realizzando molte cose come il prestito della speranza e il credito d’impresa. Sono tutte realtà che attraverso l’8xmille sono vive”.
Mons. Galantino ha inoltre chiesto all’esecutivo una maggiore cura all’istruzione: “Alla scuola il governo sta dando attenzione ma non è ancora sufficiente. Senza investimenti nella formazione non si va da nessuna parte”.
Il segretario generale dei vescovi italiani ha fatto l’esempio del progetto Policoro promosso dalla Cei per aiutare i giovani disoccupati del Sud Italia e “nato 20 anni fa ad opera di don Mario Operti, un sacerdote veramente illuminato. Il progetto è nato perché la Chiesa ha sentito l’esigenza di passare dalle parole ai fatti: aiutare i nostri ragazzi da una mentalità assistenzialista ad una mentalità protagonista. Anche attraverso l’8xmille si stanno realizzando molte cose come il prestito della speranza e il credito d’impresa. Sono tutte realtà che attraverso l’8xmille sono vive”.
Mons. Galantino ha inoltre chiesto all’esecutivo una maggiore cura all’istruzione: “Alla scuola il governo sta dando attenzione ma non è ancora sufficiente. Senza investimenti nella formazione non si va da nessuna parte”.
Famiglia, Mons. Galantino: “Chiesa deve essere più accogliente verso i separati”
Segretario generale Cei: “Serve una Chiesa più umile”
Segretario generale Cei: “Serve una Chiesa più umile”
Roma, 7 novembre 2015 – “La Chiesa deve essere sempre più accogliente” verso i credenti separati e “ricalcare l’atteggiamento di Gesù che non ha giudicato. Spesso ci arroghiamo il diritto di ritenere piaghe incurabili alcune storie che sono di grande sofferenza”. Lo ha detto il segretario generale della Cei, mons. Nunzio Galantino, durante lo speciale ‘Siamo Noi’ su Tv2000 dedicato al Convegno di Firenze.
“Serve una Chiesa più umile – ha aggiunto mons. Galantino – una Chiesa che non ha paura di accogliere le persone. Quanta più attenzione rivolge a queste realtà, tanto più sente di essere la Chiesa di Gesù Cristo e non la Chiesa che io ho cercato con le mie idee, fissazioni e stupidità”.
“Serve una Chiesa più umile – ha aggiunto mons. Galantino – una Chiesa che non ha paura di accogliere le persone. Quanta più attenzione rivolge a queste realtà, tanto più sente di essere la Chiesa di Gesù Cristo e non la Chiesa che io ho cercato con le mie idee, fissazioni e stupidità”.
Papa, Mons. Galantino: “A Firenze inviterà la Chiesa italiana a seguire metodo sinodalità”
Segretario generale Cei: “Prato modello d’accoglienza”
Segretario generale Cei: “Prato modello d’accoglienza”
Roma, 7 novembre 2015 – “Mi aspetto che a Firenze il Papa porti a noi tutti quello che di bello c’è stato al Sinodo: l’invito chiaro alla Chiesa italiana affinché persegua questo metodo di sinodalità che è stile d’ascolto e condivisione”. Lo ha detto il segretario generale della Cei, mons. Nunzio Galantino, durante lo speciale ‘Siamo Noi’ su Tv2000 dedicato al Convegno di Firenze.
“Il Sinodo – ha aggiunto mons. Galantino – è stata un’esperienza straordinaria, ci consegna un metodo che deve essere il metodo di Firenze. Vivremo l’esperienza sinodale. E’ vero, sarebbe bello se da Firenze partisse un’esperienza di sinodalità di tutta quanta la Chiesa italiana. Non siamo educati alla sinodalità”.
“Mi auguro che Francesco – ha proseguito mons. Galantino – spinga la Chiesa italiana a formarsi, educarsi a questo stile di sinodalità”.
Monsignor Galantino ha anche definito Prato, città che il Papa visiterà subito prima di recarsi a Firenze, un modello di accoglienza, augurandosi che Francesco “ci faccia percepire che questa deve essere la cifra interpretativa del nostro stare a Firenze. A Prato ci sono 127 nazionalità con tanti problemi di lavoro: una società, una città, una chiesa che è un modello di accoglienza”.
“Il Sinodo – ha aggiunto mons. Galantino – è stata un’esperienza straordinaria, ci consegna un metodo che deve essere il metodo di Firenze. Vivremo l’esperienza sinodale. E’ vero, sarebbe bello se da Firenze partisse un’esperienza di sinodalità di tutta quanta la Chiesa italiana. Non siamo educati alla sinodalità”.
“Mi auguro che Francesco – ha proseguito mons. Galantino – spinga la Chiesa italiana a formarsi, educarsi a questo stile di sinodalità”.
Monsignor Galantino ha anche definito Prato, città che il Papa visiterà subito prima di recarsi a Firenze, un modello di accoglienza, augurandosi che Francesco “ci faccia percepire che questa deve essere la cifra interpretativa del nostro stare a Firenze. A Prato ci sono 127 nazionalità con tanti problemi di lavoro: una società, una città, una chiesa che è un modello di accoglienza”.
7 Novembre 2015