Lunedì alle 19.30 la 14 puntata di Buongiorno professore, Andrea Monda torna in classe dopo le vacanze per ragionare coi suoi ragazzi di Chiesa di quella lunga storia d’amicizia che ha origine in un uomo coraggioso e aperto al mistero, Abramo. Una rete di amici che si stende lungo la storia da Cristo fino ad oggi, ecco la Chiesa. Ma questa storia comincia da molto prima, perchè la sua amicizia Dio l’ha proposta all’uomo sin dall’inizio: Adamo, Noè… e poi Abramo. Con lui parte una grande storia che unirà le tre grandi religioni monoteistiche, che si chiamano non a caso “abramitiche”. Abramo è l’uomo della fede, l’uomo che si mette in viaggio. In questo è una figura che ricorda molti altri personaggi, antichi e non: pensiamo ad Ulisse o anche ad Enea, anch’essi viaggiatori. Ma se il viaggio di Ulisse è in sostanza un ritorno a casa, Abramo (come Enea) deve uscire di casa e andare verso un futuro in gran parte ignoto. Egli si fida ed esce, crede in un futuro migliore. Il mondo antico e pagano ignorava il futuro perchè la visione del tempo era circolare ed era il passato che tornava: l’eterno ritorno dell’identico. La Bibbia dona all’uomo il senso del futuro e della speranza, si può spezzare il fato ineluttabile, c’è una direzione, un senso nella vita di ogni uomo e nella storia dell’umanità. Così altri “viaggiatori” più contemporanei, come Frodo e Truman, ricordano da vicino Abramo, uomo della fede e per questo uomo “dinamico” come dimostra l’episodio delle Querce di Mamre in cui Abramo sta sulla soglia della propria casa. E’ proprio questa dimensione della soglia che permette l’accendersi della fede: né troppo dentro (impastoiato nelle piccole sicurezze familiari e domestiche), né troppo fuori (smarrito nel vagare nel deserto) ma sulla soglia: pronto a cogliere la chiamata che viene e a muoversi per seguirla.

7 Gennaio 2016

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