È Cesare Romiti, ex amministratore della Fiat, l’ospite principale della terza puntata di “Benedetta economia!”. A lui il professor Luigino Bruni propone la lettura di un brano del libro di Isaia (Capitolo 1, 1-23) nel quale Dio rifiuta e contesta i sacrifici inutili. Il legame con la realtà dei giorni nostri è nella pratica di una economia che contempla l’ipotesi di imprese pronte a farsi “divinità” e a chiedere il sacrifico della vita privata ai dipendenti di più alto livello.  Gli alti stipendi dei manager trovano dunque ragione in questi sacrifici? Giova davvero alle aziende una dedizione totale dei propri dipendenti? Quali meccanismi perversi di emulazione e di competizione si mettono in moto all’interno delle aziende che propongono un “modello sacrificale”? Sono alcuni degli interrogativi intorno ai quali ruota il confronto con Cesare Romiti, ma anche con Simone Perotti, ex manager nel settore del marketing e della comunicazione, che, come ricorda il titolo del suo libro più famoso, ha deciso ad un certo punto di dire “adesso basta”, ha fatto una scelta di libertà e di sobrietà e oggi vive con i frutti delle sue passioni: la scrittura e la vela. Una scelta in parte simili a quella di Angelo Santoro, il protagonista della storia filmata: abbandonata la sua carriera di agente di commercio, ha dato vita alla cooperativa sociale ‘Semi di vita” di Bari che, attraverso il lavoro in un orto biologico e la trasformazione di prodotti agricoli, offre progetti di inclusione a giovani in difficoltà e a persone con disabilità.

10 Novembre 2017

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