“Non faccio fatica a sentire la potenza delle cose che trasformo in narrazione. Sono convinto che prima del ‘big bang’ c’ erano le parole”. Lo ha detto il narratore teatrale Marco Paolini in un’intervista a ‘Retroscena’, il programma sul teatro di Tv2000, condotto da Michele Sciancalepore, in onda martedì 14 novembre alle 22.45, palando del suo lavoro e delle sue opere narrate. “Se non proviamo a narrare – ha aggiunto Paolini – non capiamo. C’è da capire tutto, non solo il passato, ma il futuro. Viviamo tante cose che non riusciamo più a descrivere. Richard Feynman, il Premio Nobel per la fisica del 1965, diceva: ‘Ciò che non riesco a rifare non lo posso capire’. Parafrasando lui dico: quello che non riesco a spiegare con le parole non lo posso capire”. L’attore è reduce da ‘Universo Assisi’, il festival sui ‘posti segreti’ che si è svolto nella nel Bosco di san Francesco, simbolo dell’armonia tra uomo e natura. Paolini, nel corso del festival, ha introdotto ogni spettacolo con una sua performance e ha portato il suo nuovo spettacolo-canzone ispirato all’epica. L’ artista veneto ha raccontato e cantato, accompagnato da Lorenzo Monguzzi ex Mercanti di Liquore, le gesta e le peripezie di Ulisse. “La gens di Ulisse – ha concluso Paolini – sembra condannata a non avere futuro e terra. Io non posso dimenticare che noi siamo la stirpe di Enea. È il vinto, lo sconfitto che fugge dalla guerra che ha distrutto la sua Troia che ha generato la nostra stirpe. In ogni barca di mendicanti senti arrivare lunga e potente l’onda di Odissea. Lo so, siamo in troppi, anche per la ‘limosina’, ma nemmeno la morte di Ulisse può fermare il flusso”.

13 Novembre 2017

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