Non era proprio la vita che voleva quella dell’impiegato di banca, lui che da sempre si dedicava alla cura dei più bisognosi. Su questi presupposti, Ernesto Olivero  ha fondato il Sermig, Servizio missionario Giovani, sullo sfondo delle contestazioni giovanili del ’68. L’obiettivo era semplice quanto complesso al tempo stesso: “sconfiggere la fame con opere di giustizia, promuovere sviluppo, e vivere la solidarietà verso i più poveri”. Questi i fondamenti della Fraternità della Speranza, nata in seno al Sermig e formata da giovani, coppie di sposi e famiglie, monaci e monache che si dedicano a tempo pieno al servizio dei poveri, alla formazione dei giovani, con il desiderio di vivere il Vangelo e di essere segno di speranza. Il 1983 è però l’anno della svolta, viene assegnato al Sermig in comodato dal Comune di Torino l’ex Arsenale Militare di Piazza Borgo Dora. Verrà poi conosciuto come l’Arsenale della Pace, inaugurato un anno dopo dal Presidente della Repubblica Sandro Pertini. Olivero è sempre stato un personaggio scomodo: esigente, radicale, perfino folle nei suoi sogni: ricordar quando pretese un incontro con Paolo VI, e si presentò con la camicia a quadretti e la tuta dei pantaloni…ma il papa lo accolse e lo ascoltò con attenzione, affidandogli un compito: da 50 anni lo porta avanti, con sua moglie, con i suoi figli, con i tanti figli che ha generato con l’amore. Ad oggi Ernesto Olivero ha realizzato con il Sermig circa 3.050 azioni umanitarie in 92 Paesi, attraverso studi e progetti al fine di produrre auto-sviluppo, oltre ad apportare aiuti di prima necessità destinati a popolazioni e a persone singole.

4 Gennaio 2018

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