Papa Francesco a Pietrelcina, luogo natale di Padre Pio
Papa Francesco è partito in elicottero dal Vaticano, verso le 7.00, in direzione di Pietrelcina, nella diocesi di Benevento, luogo natale di Padre Pio. All’arrivo, poco prima delle 8.00, si è diretto a piedi verso la cappella di San Francesco davanti all’olmo delle stimmate.
Ecco le immagini dell’arrivo:
Dopo il momento di preghiera nella cappellina dell’olmo, Papa Francesco ha tenuto il suo discorso alla comunità di Pietrelcina sul piazzale antistante l’Aula Liturgica:
“Sono lieto di trovarmi in questo paese, dove Francesco Forgione nacque e iniziò la sua lunga e feconda vicenda umana e spirituale. In questa comunità egli temprò la propria umanità, imparò a pregare e a riconoscere nei poveri la carne del Signore, finché crebbe nella sequela di Cristo e chiese di essere ammesso tra i Frati Minori Cappuccini, diventando in tal modo fra Pio da Pietrelcina. Qui – ha continuato Papa Francesco – egli cominciò a sperimentare la maternità della Chiesa, della quale fu sempre figlio devoto. Amava la Chiesa, con tutti i suoi problemi, i suoi guai, con tutti i suoi peccati; lui amava la Chiesa Santa e i figli peccatori”.
“Ci troviamo oggi nello stesso terreno sul quale padre Pio dimorò nel settembre 1911 per “respirare un po’ di aria più sana. In quel tempo – ha aggiunto Francesco – non c’erano gli antibiotici e le malattie si curavano tornando al paese natale, dalla mamma, a mangiare le cose che fanno bene, respirare l’aria buona e a pregare; così fece lui, come un uomo qualsiasi, come un contadino: questa era la sua nobiltà: non rinnegò mai il suo paese, non rinnegò mai le sue origini, non rinnegò mai la sua famiglia!”
“Quello non fu, per lui, un periodo facile: era fortemente tormentato nell’intimo e temeva di cadere nel peccato, sentendosi assalito dal demonio. Voi credete che il demonio esiste? Se non siete tanto convinti, dirò al vescovo di fare delle catechesi. Il demonio esiste, entra dentro di noi, ci tormenta, ci inganna!”
“Solo la comunione edifica e costruisce. Un paese che litiga tutti i giorni non cresce, non si costruisce, spaventa la gente, è un paese malato e triste. Invece – ha continuato Papa Francesco – un paese invece dove si cerca la pace, dove tutti si vogliono (più o meno) bene, è un paese che cresce e diventa forte. Per favore: non spendete tempo a litigare fra voi! Se a qualcuno di voi viene voglia di chiacchierare di un altro, che si morda la lingua, vi farà bene all’anima!”
“I vecchi sono un tesoro e per favore – ha continuato il Papa – non emarginate i vecchi; sono la saggezza di un paese. Parlate con loro, che siano protagonisti della crescita di questo paese. Mi piacerebbe che una volta si desse il Premio Nobel agli anziani, che danno memoria all’umanità”
Al termine del discorso, il Santo Padre ha salutato la Comunità dei Cappuccini e i fedeli presenti e si è diretto, a bordo dell’elicottero, alla volta di San Giovanni Rotondo.
17 Marzo 2018