
L’Angelus di Francesco: vicino ai malati come me

Roma 16 marzo 2025 – Il testo dell’Angelus preparato da Papa Francesco per la seconda domenica di Quaresima. Il Papa, ricoverato dal 14 febbraio al Policlinico Gemelli, ricorda che nella malattia nulla può impedire di amare e pregare, esorta a guardare chi è accanto nella prova, riflesso della luce di Dio. Infine il ringraziamento ai bimbi andati al Gemelli per stargli vicino e il pensiero alla Chiesa sinodale sempre più in cammino. E un pensiero per i Paesi sconvolti dalla guerra
Cari fratelli e sorelle, buona domenica!
Oggi, seconda domenica di Quaresima, il Vangelo ci parla della Trasfigurazione di Gesù (Lc 9,28-36). Salito in cima a un monte con Pietro, Giacomo e Giovanni, Gesù si immerge nella preghiera e diventa raggiante di luce. Così mostra ai discepoli che cosa si cela dietro i gesti che Egli compie in mezzo a loro: la luce del suo amore infinito.
Condivido con voi questi pensieri mentre sto affrontando un periodo di prova, e mi unisco a tanti fratelli e sorelle malati: fragili, in questo momento, come me. Il nostro fisico è debole ma, anche così, niente può impedirci di amare, di pregare, di donare noi stessi, di essere l’uno per l’altro, nella fede, segni luminosi di speranza. Quanta luce risplende, in questo senso, negli ospedali e nei luoghi di cura! Quanta attenzione amorevole rischiara le stanze, i corridoi, gli ambulatori, i posti dove si svolgono i servizi più umili! Perciò vorrei invitarvi, oggi, a dare con me lode al Signore, che mai ci abbandona e che nei momenti di dolore ci mette accanto persone che riflettono un raggio del suo amore.
Vi ringrazio tutti per le vostre preghiere, e ringrazio coloro che mi assistono con tanta dedizione. So che pregano per me tanti bambini; alcuni di loro oggi sono venuti qui al “Gemelli” in segno di vicinanza. Grazie, carissimi bambini! Il Papa vi vuole bene e aspetta sempre di incontrarvi.
Continuiamo a pregare per la pace, specialmente nei Paesi feriti dalla guerra: nella martoriata Ucraina, in Palestina, Israele, Libano, Myanmar, Sudan, Repubblica Democratica del Congo.
E preghiamo per la Chiesa, chiamata a tradurre in scelte concrete il discernimento fatto nella recente Assemblea Sinodale. Ringrazio la Segreteria Generale del Sinodo, che nei prossimi tre anni accompagnerà le Chiese locali in questo impegno.
La Vergine Maria ci custodisca e ci aiuti ad essere, come Lei, portatori della luce e della pace di Cristo.
16 Marzo 2025