Roma, 26 aprile 2025- Quando i quattordici sediari inclinano il feretro che contiene le spoglie mortali di Francesco dinanzi all’icona bizantina della Salus Populi Romani, l’emozione non si trattiene e corre un brivido: è l’immagine della Madonna col bambino custodita in una cappellina della basilica di Santa Maria Maggiore che il Pontefice salutava prima e dopo ogni viaggio, consegnandole un omaggio floreale. Questo è il suo viaggio verso la casa del Padre.

E’ l’ultima immagine, trasmessa in diretta dalle tv di tutto il mondo, di una giornata commovente che ha visto 400mila persone, 200mila a Piazza San Pietro e dintorni e 150mila lungo il percorso fino a Santa Maria Maggiore, dare l’ultimo abbraccio a Jorge Mario Bergoglio, a Papa Francesco.

L’emozione ha segnato l’intera giornata accompagnata da un sole splendido, una luce simbolica, un vento gentile che ha “sfogliato” il libro del Vangelo posto sopra la bara del Pontefice, ali di folla lungo tutto il corteo funebre da San Pietro a Santa Maria Maggiore. E qui, nella più grande basilica mariana del mondo, ad accogliere il feretro sul sagrato della basilica ci sono gli “amici di Francesco”: quaranta tra detenuti, rifugiati, poveri, transessuali, omosessuali, senza fissa dimora, Rom e separati; ai quali toccata la responsabilità e il privilegio dell’ultimo saluto e dell’ultimo omaggio floreale, quaranta rose bianche che poi raccolte in due cesti quattro bambini depongono davanti all’altare della Salus Populi Romani.

Numeri da evento storico: 980 celebranti, fra cardinali, vescovi, sacerdoti; 200 ministri per la comunione, 4.000 presbiteri. E 166 tra capi di Stato e delegazioni internazionali, 2700 giornalisti accreditati, diretta di Vatican news in 15 lingue, 4000 uomini e donne delle forze dell’ordine, 55 presidi sanitari… 

In fila a San Pietro già all’alba

 

La Messa esequiale 

 

L’omaggio dei potenti del mondo

Il “vertice” e la foto storica nella Basilica

Il corteo funebre attraverso Roma

L’accoglienza degli “amici di Francesco” a Santa Maria Maggiore

La tumulazione dopo l’ultimo saluto alla Salus Popoli Romani

26 Aprile 2025

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