Michele Placido
In un ampio faccia a faccia Placido si racconta tra cinema e vita e ripercorre i momenti fondamentali della sua carriera: la passione giovanissimo per il cinema ad Ascoli Satriano, l’arrivo a Roma da poliziotto, il 1968, l’Accademia d’arte drammatica, i grandi maestri come Monicelli, Bellocchio, i Taviani. Placido svela il suo nuovo film da regista, “L’ombra di Caravaggio”, un kolossal che – afferma – “dimostra che il cinema italiano può essere ancora grande”. “Caravaggio – racconta Placido – era profondamente religioso e lo dimostra la sua scelta di ritrarre i poveri, gli ultimi, le prostitute e trasformarli in angeli e Madonne. Scelta che gli creò non pochi problemi”.
Placido riflette anche sull’Italia di oggi. “Sono pessimista per me ma ottimista per il Paese. Non dobbiamo dimenticare tutto quello che abbiamo passato e le tante guerre che esistono, in Europa e nel mondo. Occorre uno sguardo complessivo”. Il regista racconta anche il rapporto con i 5 figli tre dei quali – Violante, Brenno e Michelangelo – si muovono nel mondo del cinema: “un lavoro complicato e incerto – osserva – come è difficile fare i conti con l’ombra di un padre come me”.
31 Ottobre 2022