Claudio Santamaria, “Il Nibbio”
In un ampio faccia a faccia Santamaria ripercorre i momenti fondamentali della sua carriera al cinema a partire dal ruolo più recente: nel film “Il Nibbio” è il funzionario del Sismi Nicola Calipari, di cui ricorre il ventennale della morte, che sacrificò la vita per la liberazione della giornalista Giuliana Sgrena rapita in Iraq. “Calipari – racconta Santamaria – è stato davvero un servitore dello Stato: giustizia, verità, profonda umanità in famiglia e nel lavoro sono stati i suoi valori”. Rispetto alla morte di Calipari, ucciso in Iraq dal fuoco ‘amico’ americano Santamaria osserva: “È difficile capire come siano andate le cose, ci sono molti punti oscuri, il nostro non è un film a tesi. Mi lascia perplesso però che i magistrati italiani non abbiamo potuto interrogare Mario Lozano, il soldato americano che ha sparato uccidendo Calipari. Certo comunque agli americani il modo con cui Calipari ha gestito le cose non piaceva: era preoccupato di liberare l’ostaggio, e per questo è stato pagato un riscatto, ma anche e soprattutto di raggiungere la pace”.
Santamaria racconta anche i momenti fondamentali della sua carriera, con un occhio anche al grande successo di “Follemente” (“ha riportato il pubblico in sala con l’eterno scontro tra maschile e femminile”) e all’apprezzamento per “Il ritorno”, “la conferma – sottolinea – che al cinema il pubblico continua a scegliere i generi”.
10 Marzo 2025