dal lunedì al venerdì ore 17:30

Nella catechesi di questa mattina, il Papa ha raccontato il suo viaggio apostolico in Myanmar e Bangladesh esordendo così: “E’ stato un grande dono di Dio, e perciò ringrazio Lui per ogni cosa, specialmente per gli incontri che ho potuto avere”. Prima dei saluti, il Papa ha rivolto un appello a Gerusalemme per il rispetto dello “status quo della città, in conformità con le pertinenti Risoluzioni delle Nazioni Unite”. Ne abbiamo parlato in studio con: PADRE GABRIEL AMAL COSTA Missionario del PIME, ALBERTINA SOLIANI già Presidente dell’Associazione Amicizia Italia–Birmania e VIRGINIA KING originaria del Myanmar.

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IN EVIDENZA

Ho visto insieme vittime e carnefici Gerusalemme: capitale spirituale
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UDIENZA GENERALE:

Myanmar: in cammino verso la pace

Papa: Per la prima volta un successore di Pietro visitava il Myanmar, e questo è avvenuto poco dopo che si sono stabilite relazioni diplomatiche tra questo Paese e la Santa Sede. Ho voluto, anche in questo caso, esprimere la vicinanza di Cristo e della Chiesa a un popolo che ha sofferto a causa di conflitti e repressioni, e che ora sta lentamente camminando verso una nuova condizione di libertà e di pace.

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Il dramma dei Rohingya

Papa: Lasciato il Myanmar, mi sono recato in Bangladesh, dove per prima cosa ho reso omaggio ai martiri della lotta per l’indipendenza e al “Padre della Nazione”. La popolazione del Bangladesh è in grandissima parte di religione musulmana, e quindi la mia visita – sulle orme di quelle del beato Paolo VI e di san Giovanni Paolo II – ha segnato un ulteriore passo in favore del rispetto e del dialogo tra il cristianesimo e l’islam.

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Un segno di speranza per il mondo intero

Papa: La Messa celebrata in uno storico parco di Dhaka è stata arricchita dall’Ordinazione di sedici sacerdoti, e questo è stato uno degli eventi più significativi e gioiosi del viaggio. In effetti, sia in Bangladesh come nel Myanmar e negli altri Paesi del sudest asiatico, grazie a Dio le vocazioni non mancano, segno di comunità vive, dove risuona la voce del Signore che chiama a seguirlo. Ho condiviso questa gioia con i Vescovi del Bangladesh, e li ho incoraggiati nel loro generoso lavoro per le famiglie, per i poveri, per l’educazione, per il dialogo e la pace sociale.

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APPELLO PER GERUSALEMME
Papa: Il mio pensiero va ora a Gerusalemme. Al riguardo, non posso tacere la mia profonda preoccupazione per la situazione che si è creata negli ultimi giorni e, nello stesso tempo, non rivolgere un accorato appello affinché sia impegno di tutti rispettare lo status quo della città, in conformità con le pertinenti Risoluzioni delle Nazioni Unite. Gerusalemme è una città unica, sacra per gli ebrei, i cristiani e i musulmani, che in essa venerano i Luoghi Santi delle rispettive religioni, ed ha una vocazione speciale alla pace. Prego il Signore che tale identità sia preservata e rafforzata a beneficio della Terra Santa, del Medio Oriente e del mondo intero e che prevalgano saggezza e prudenza, per evitare di aggiungere nuovi elementi di tensione in un panorama mondiale già convulso e segnato da tanti e crudeli conflitti.

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ALTRI APPUNTAMENTI

Udienza ai partecipanti alla riunione del Comitato Permanente per il Dialogo con Personalità religiose della Palestina

 

La fotogallery della puntata

6 Dicembre 2017