LA CHIESA UNIVERSALE E LA CHIESA ITALIANA
Cardinale Angelo Bagnasco 21/12/2017
Con il Cardinale Angelo Bagnasco, Arcivescovo di Genova e Presidente della Conferenza Episcopale Italiana dal marzo 2007 al maggio 2017, abbiamo ascoltato il discorso del Papa alla Curia Romana e dialogato sul cammino della Chiesa italiana. Nella seconda parte invece l’omelia di Santa Marta e il racconto dell’amicizia tra il cardinale Bagnasco e papa Francesco.
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PRESENTAZIONE DEGLI AUGURI NATALIZI DELLA CURIA ROMANA
Una fede che non ci mette in crisi è una fede in crisi
Papa: Il Natale ci ricorda però che una fede che non ci mette in crisi è una fede in crisi; una fede che non ci fa crescere è una fede che deve crescere; una fede che non ci interroga è una fede sulla quale dobbiamo interrogarci; una fede che non ci anima è una fede che deve essere animata; una fede che non ci sconvolge è una fede che deve essere sconvolta. In realtà, una fede soltanto intellettuale o tiepida è solo una proposta di fede, che potrebbe realizzarsi quando arriverà a coinvolgere il cuore, l’anima, lo spirito e tutto il nostro essere, quando si permette a Dio di nascere e rinascere nella mangiatoia del cuore, quando permettiamo alla stella di Betlemme di guidarci verso il luogo dove giace il Figlio di Dio, non tra i re e il lusso, ma tra i poveri e gli umili.s
La sfinge e lo spazzolino
Papa: E parlando della riforma mi viene in mente l’espressione simpatica e significativa di Mons. Frédéric-François-Xavier De Mérode: «Fare le riforme a Roma è come pulire la Sfinge d’Egitto con uno spazzolino da denti»….
Questo è molto importante per superare quella squilibrata e degenere logica dei complotti o delle piccole cerchie che in realtà rappresentano – nonostante tutte le loro giustificazioni e buone intenzioni – un cancro che porta all’autoreferenzialità, che si infiltra anche negli organismi ecclesiastici in quanto tali, e in particolare nelle persone che vi operano.
SANTA MARTA
Cristiani gioiosi
Papa: Un filosofo criticava i cristiani, lui si diceva agnostico o ateo, non sono sicuro, ma criticava i cristiani e diceva questo: “Ma quelli – i cristiani – dicono di avere un Redentore; io ci crederò, crederò nel Redentore quando loro avranno la faccia di redenti, gioiosi per essere redenti”. Ma se tu hai faccia di veglia funebre, ma come possono credere che tu sei un redento, che i tuoi peccati sono stati perdonati? Questo è il primo punto, il primo messaggio della liturgia di oggi: tu sei un perdonato, ognuno di noi è un perdonato.
ALTRI APPUNTAMENTI
Ai dipendenti della Santa Sede e dello Stato della Città del Vaticano per lo scambio degli auguri natalizi
21 Dicembre 2017