Ascolto e formazione: il prete oggi
In studio con Gennaro Ferrara, don Maurizio Giaretti, presidente della Faci (Federazione tra le Associazioni del Clero in Italia), associazione che ha come proposito “Collaborare al bene della Chiesa italiana e dei sacerdoti in dialogo aperto e sereno”.
GUAI A CHI È SOLO
“Sei un uomo che appartiene a un corpo, che è la diocesi, alla spiritualità e alla diocesanità di quel corpo; e così è anche il consiglio presbiterale, il corpo presbiterale. Credo che questo lo dimentichiamo tante volte, perché senza coltivare questo spirito di diocesanità diventiamo troppo “singoli”, troppo soli con il pericolo di diventare anche infecondi o con qualche… – diciamolo delicatamente – nervosismo, un po’ innervositi per non dire nevrotici, e così un po’ “zitelloni”. “E’ il prete solo, che non ha quel rapporto con il corpo presbiterale. “Vae soli!”, dicevano i Padri del deserto (cfr Ecclesiaste 4,10 Vulg.), “guai a chi è solo”, perché finirà male.
IN EVIDENZA
Clip 1 Giaretti: “La solitudine del prete”
Clip 2 Giaretti: “Che cosa vorrei dal mio parroco”?
Dovete, voi sacerdoti, esaminarvi su questo: sono uomo di incontro? Sono uomo di tabernacolo? Sono uomo della strada? Sono uomo “di orecchio”, che sa ascoltare? O quando incominciano a dirmi le cose, rispondo subito: “Sì, sì, le cose sono così e così…”. Mi lascio stancare dalla gente? Questo era Gesù. Non ci sono formule. Gesù aveva una chiara coscienza che la sua vita era per gli altri: per il Padre e per la gente, non per sé stesso. Si dava, si dava: si dava alla gente, si dava al Padre nella preghiera. E la sua vita l’ha vissuta in chiave di missione: “Io sono inviato dal Padre per dire queste cose…”.
LA FORMAZIONE DEI PRETI
E io consiglio ai formatori: se voi vedete un seminarista bravo, intelligente, che sembra bravo, è bravo ma è un chiacchierone [pettegolo], cacciatelo via. Perché dopo questa sarà un’ipoteca per la fraternità presbiterale. Se non si corregge, cacciatelo via. Dall’inizio. C’è un detto, non so come si dice in italiano: “Alleva corvi e ti mangeranno gli occhi”. Se nel seminario tu allevi “corvi” che “chiacchierano”, distruggeranno qualsiasi presbiterio, qualsiasi fraternità nel presbiterio.
12 Marzo 2019