dal lunedì al venerdì ore 17:30

Gennaro Ferrara incontra fra Emiliano Antenucci dell’Ordine dei Frati Minori Cappuccini, inventore del corso «silenzio, parla il Silenzio». Per le Edizioni Effatà nel 2017 è stato pubblicato il suo volume “Il cammino del silenzio – Vademecum per cercatori di felicità”. Fra Emiliano si occupa di pastorale giovanile; le sue passioni sono la mistica e la spiritualità; in passato ha guidato «scuole di preghiera», collabora con la comunità di papa Giovanni XXIII fondata da Don Oreste Benzi e con un carcere di massima sicurezza dirigendo un corso sul perdono e la misericordia. Ha trascorso lunghi periodi in eremi e monasteri sparsi in tutta Italia. È stato nominato da Papa Francesco missionario della Misericordia a tempo indeterminato in occasione dell’Anno Santo straordinario della Misericordia. Il 15 giugno 2016 dopo l’Udienza Papa Francesco ha benedetto l’icona della Vergine del Silenzio autografandola e ricevendo dal pontefice la benedizione apostolica per il suo apostolato

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LO SPAZIO DEL SILENZIO

avete imparato ad ascoltare la vostra coscienza? Voi sapete cosa succede dentro di voi? Avete imparato questa introspezione sana – non quella introspezione ammalata dei nevrotici – l’introspezione sana: cosa passa dentro di me, cosa sta succedendo dentro di me? È più di una scienza, è una saggezza, per non diventare una banderuola che si muove al vento da una parte e dall’altra. Pensate bene a questo. E sarebbe anche bello che tra voi, in gruppo, con i dirigenti dell’istituto faceste una bella riflessione su cos’è la coscienza, cosa succede nella coscienza, come posso trovare cosa succede a me, come nella coscienza crescono gli atteggiamenti buoni e gli atteggiamenti non buoni… Fate questa esperienza: sarà di molta utilità. E questo presuppone la capacità di ritagliarsi spazi di silenzio. Non abbiate paura del silenzio, di stare da soli – non sempre, no, perché questo non fa bene – ma prendersi un po’ di tempo da soli, ritagliarsi spazi di silenzio.

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NON ABBIATE PAURA DEL SILENZIO
Non abbiate paura del silenzio, di scrivere un vostro diario, per esempio, nel silenzio. Non abbiate paura dei disagi e delle aridità che il silenzio può comportare. “Ah, io no, il silenzio annoia!”. All’inizio, può darsi, ma poi, via via che tu vai entrando in te stesso, nel silenzio, non annoia più. Liberatevi dalla dipendenza dal telefonino, per favore! Voi sicuramente avete sentito parlare del dramma delle dipendenze. “Sicuro, sì, Padre”. Dipendenze dal chiasso: se non c’è chiasso io non mi sento bene…; e tante altre dipendenze. Ma questa del telefonino è molto sottile, molto sottile. Il telefonino è un grande aiuto, è un grande progresso; va usato, è bello che tutti sappiano usarlo. Ma quando tu diventi schiavo del telefonino, perdi la tua libertà. Il telefonino è per comunicare, per la comunicazione: è tanto bello comunicare tra noi. Ma state attenti, che c’è il pericolo che, quando il telefonino è droga, la comunicazione si riduca a semplici “contatti”. Ma la vita non è per “contattarsi”, è per comunicare! Ricordiamoci quello che scriveva S. Agostino: «in interiore homine habitat veritas» (De vera rel., 39, 72). Nell’interiorità della persona abita la verità. Bisogna cercarla. Vale per tutti, per chi crede e per chi non crede. L’interiorità, tutti l’abbiamo. Solo nel silenzio interiore si può cogliere la voce della coscienza e distinguerla dalle voci dell’egoismo e dell’edonismo, che sono voci diverse.

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IN EVIDENZA

Fra Emiliano Antenucci: “No alla preghiera parolaia”

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Fra Emiliano Antenucci: “Silenzio, profezia del presente”

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PAPA FRANCESCO
Preghiera a Maria, Madre del silenzio

MADRE DEL SILENZIO

Madre del silenzio, che custodisce il mistero di Dio,
liberaci dall’idolatria del presente, a cui si condanna chi dimentica.
Purifica gli occhi dei Pastori con il collirio della memoria:
torneremo alla freschezza delle origini, per una Chiesa orante e penitente.
Madre della bellezza, che fiorisce dalla fedeltà al lavoro quotidiano,
destaci dal torpore della pigrizia, della meschinità e del disfattismo.
Rivesti i Pastori di quella compassione che unifica e integra: scopriremo la gioia di una Chiesa serva, umile e fraterna.
Madre della tenerezza, che avvolge di pazienza e di misericordia,
aiutaci a bruciare tristezze, impazienze e rigidità di chi non conosce appartenenza.
Intercedi presso tuo Figlio perché siano agili le nostre mani, i nostri piedi e i nostri cuori:
edificheremo la Chiesa con la verità nella carità.
Madre, saremo il Popolo di Dio, pellegrinante verso il Regno. Amen.

 

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23 Aprile 2019