“Come noi perdoniamo ai nostri debitori”
“Se non perdoniamo, non saremo perdonati; se non ci sforziamo di amare, non saremo amati”. Sono queste le parole di Papa Francesco in piazza San Pietro, durante l’udienza generale.
Il Papa ha continuato la sua catechesi sulla preghiera del “Padre Nostro”. Ospite del “Diario” e di Gennaro Ferrara, don Vincenzo Di Pilato, teologo.
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COME NOI PERDONIAMO AI NOSTRI DEBITORI
La relazione di benevolenza verticale da parte di Dio si rifrange ed è chiamata a tradursi in una relazione nuova che viviamo con i nostri fratelli: una relazione orizzontale. Il Dio buono ci invita ad essere tutti quanti buoni. Le due parti dell’invocazione si legano insieme con una congiunzione impietosa: chiediamo al Signore di rimettere i nostri debiti, i nostri peccati, “come” noi perdoniamo i nostri amici, la gente che vive con noi, i nostri vicini, la gente che ci ha fatto qualcosa di non bello.
COME NOI PERDONIAMO AI NOSTRI DEBITORI
Io penso: alcune volte ho sentito gente che ha detto: “Io non perdonerò mai quella persona! Quello che mi hanno fatto non lo perdonerò mai!”. Ma se tu non perdoni, Dio non ti perdonerà. Tu chiudi la porta. Pensiamo, noi, se siamo capaci di perdonare o se non perdoniamo. Un prete, quando ero nell’altra diocesi, mi ha raccontato angosciato che era andato a dare gli ultimi sacramenti ad un’anziana che era in punto di morte. La povera signora non poteva parlare. E il sacerdote le dice: “Signora, lei si pente dei peccati?”. La signora ha detto di sì; non poteva confessarli ma ha detto di sì. È sufficiente. E poi ancora: “Lei perdona gli altri?”. E la signora, in punto di morte ha detto: “No”. Il prete è rimasto angosciato. Se tu non perdoni, Dio non ti perdonerà. Pensiamo, noi che stiamo qui, se noi perdoniamo o se siamo capaci di perdonare. “Padre, io non ce la faccio, perché quella gente me ne ha fatte tante”. Ma se tu non ce la fai, chiedi al Signore che ti dia la forza per farcela: Signore, aiutami a perdonare. Ritroviamo qui la saldatura tra l’amore per Dio e quello per il prossimo. Amore chiama amore, perdono chiama perdono.
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COME NOI PERDONIAMO AI NOSTRI DEBITORI
Gesù inserisce nei rapporti umani la forza del perdono. Nella vita non tutto si risolve con la giustizia. No. Soprattutto laddove si deve mettere un argine al male, qualcuno deve amare oltre il dovuto, per ricominciare una storia di grazia. Il male conosce le sue vendette, e se non lo si interrompe rischia di dilagare soffocando il mondo intero.
Alla legge del taglione – quello che tu hai fatto a me, io lo restituisco a te, Gesù sostituisce la legge dell’amore: quello che Dio ha fatto a me, io lo restituisco a te!
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24 Aprile 2019