dal lunedì al venerdì ore 17:30

In studio con Gennaro Ferrara, il custode di Terra Santa, fr. Francesco Patton, racconta il lavoro, incessante, per il dialogo e la pace in Terra Santa.

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IN TERRA SANTA NEL NOME DI SAN FRANCESCO
Questa visita è per me motivo di gioia e gratitudine perché mi consente anzitutto di scoprire le ricchezze della vostra terra, del vostro popolo e delle vostre tradizioni. Gratitudine che si trasforma in importante opportunità per promuovere il dialogo interreligioso e la conoscenza reciproca tra i fedeli delle nostre due religioni, mentre facciamo memoria – ottocento anni dopo – dello storico incontro tra San Francesco d’Assisi e il Sultano al-Malik al-Kamil. Quell’evento profetico dimostra che il coraggio dell’incontro e della mano tesa sono una via di pace e di armonia per l’umanità, là dove l’estremismo e l’odio sono fattori di divisione e di distruzione.

La costruzione della pace
La costruzione della pace esige anzitutto il rispetto per la libertà e la dignità di ogni persona umana, che Ebrei, Cristiani e Musulmani credono ugualmente essere creata da Dio e destinata alla vita eterna. A partire da questo punto fermo che abbiamo in comune, è possibile perseguire l’impegno per una soluzione pacifica delle controversie e dei conflitti. A questo riguardo rinnovo l’auspicio che si evitino da parte di tutti iniziative e atti che contraddicono alla dichiarata volontà di giungere ad un vero accordo e che non ci si stanchi di perseguire la pace con determinazione e coerenza.

LA FELICITA’ DI GIOCARE
Vi saluto tutti e ringrazio il Presidente per le sue cortesi parole. Devo leggere, adesso, un discorso di cinque pagine. Dite voi… Sì o no? Chi è perché io non lo legga e consegni questo al Presidente: chi è per il no?… Adesso, chi è per il sì?… Sentite, sono cinque pagine, dovete stare zitti… Avanti.
Vedervi – quando ho sentito quel grido [la ola], come se io avessi segnato – mi fa tornare alla mente ciò che amava ripetere ai suoi educatori San Giovanni Bosco, l’inventore degli oratori: “Volete i ragazzi? Buttate in aria un pallone e prima che tocchi terra vedrete quanti si saranno avvicinati!”. Possiamo ben dirlo che dietro a una palla che rotola c’è quasi sempre un ragazzo con i suoi sogni e le sue aspirazioni, il suo corpo e la sua anima.

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24 Maggio 2019