PAPA FRANCESCO SUI SOCIAL 14/06/2018
Fabio Colagrande, con la sua esperienza di giornalista e vaticanista per Radio Vaticana Italia, spiega come il Papa è visto sul web, come la diffusione delle notizie su internet può propagarsi in maniera distorta ma anche come può essere motivo di dialogo e confronto.
Abbiamo così ripreso una serie di commenti contrastanti scaturiti da due post su Twitter relativi ad una foto di Papa Francesco del 21 maggio 2018 mentre raggiunge, da solo, a piedi e con un ombrello in mano, l’Aula del Sinodo, e relativi alle parole di Papa Francesco sulla testimonianza cristiana da praticare anche all’uscita dalla Messa dall’Udienza Generale del 4 aprile 2018.
Proseguendo le attività del giorno del Papa, abbiamo ascoltato l’Omelia di Santa Marta sul Vangelo di Matteo in cui Gesù, in cui parla di giustizia, insulto e riconciliazione. Nello specifico come l’insulto sia pericoloso, come il suo potere possa uccidere l’altro, e sia frutto dell’’invidia. Infine il Papa sottolinea come attraverso la riconciliazione si possa superare l’insulto.
E poi, sempre in mattinata, nel discorso ai partecipanti alla Scuola estiva di Astrofisica promossa dalla Specola Vaticana Papa Francesco ha parlato del compito dello scienziato verso la conoscenza, sapendo di non sapere, deve aprire lo sguardo alla metafisica e alla fede creando un’armonia su questi diversi piani di comprensione.
IN EVIDENZA
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UDIENZA GENERALE
Il Papa visto dai social
Papa: Ma se noi usciamo dalla chiesa chiacchierando e dicendo: “guarda questo, guarda quello…”, con la lingua lunga, la Messa non è entrata nel mio cuore. Perché? Perché non sono capace di vivere la testimonianza cristiana. Ogni volta che esco dalla Messa, devo uscire meglio di come sono entrato, con più vita, con più forza, con più voglia di dare testimonianza cristiana.
SANTA MARTA
Dall’insulto alla riconciliazione
Papa: Ma quando una persona fa qualcosa che non piace io l’insulto e la faccio passare come “disabile”: disabile mentale, disabile sociale, disabile famigliare, senza capacità di integrazione … E per questo uccide: uccide il futuro di una persona, uccide il percorso di una persona. È l’invidia che apre la porta, perché quando una persona ha qualcosa che mi minaccia, l’invidia mi porta a insultarla. Quasi sempre c’è l’invidia lì.
Gesù è così radicale. La riconciliazione non è un atteggiamento di buone maniere, no: è un atteggiamento radicale, è un atteggiamento che cerca di rispettare la dignità dell’altro e anche la mia. Dall’insulto alla riconciliazione, dall’invidia all’amicizia. Questo è il percorso che Gesù ci dà oggi.
Quando stacco l’altro dal mio cuore con un insulto? E vedere se lì c’è quella radice amara dell’invidia che mi porta a voler distruggere l’altro per sopraffarlo nella concorrenza. Non è facile questo. Ma pensiamo: che bello non insultare mai. È bello, perché così lasciamo crescere gli altri. Che il Signore ci dia questa grazia.
DISCORSO AI PARTECIPANTI ALLA SCUOLA ESTIVA DI ASTROFISICA PROMOSSA DALLA SPECOLA VATICANA
Aperti alla sapienza
Papa: È sempre importante, come scienziati e come credenti, iniziare ammettendo che c’è molto che non sappiamo. Ma è altrettanto importante non essere mai soddisfatti di rimanere in un comodo agnosticismo. Proprio come non dobbiamo mai pensare di sapere tutto, allo stesso modo non dovremmo mai temere di provare a imparare di più.
Conoscere l’universo, almeno in parte; conoscere che cosa sappiamo e che cosa non sappiamo, e come possiamo procedere per sapere di più: questo è il compito dello scienziato. E poi c’è un altro sguardo, quello metafisico, che riconosce la Causa Prima di tutto, nascosta agli strumenti di misurazione. E un altro sguardo ancora, quello della fede, che accoglie la Rivelazione. L’armonia di questi diversi piani di conoscenza ci conduce alla comprensione; e la comprensione – speriamo – ci apre alla Sapienza.
ATTIVITA’ DEL GIORNO
– Messaggio del Santo Padre per la II Giornata Mondiale dei Poveri, 2018
La fotogallery della puntata
14 Giugno 2018