VISITA DEL PAPA A BARI – Anticipazione del Cardinale Sandri – 27/06/2018
Incontro con il Cardinale Leonardo Sandri, prefetto della Congregazione per le Chiese Orientali, in occasione dell’Incontro di Preghiera Ecumenico per la Pace in Medio Oriente del 7 luglio 2018 a Bari. Il Card. Sandri riflette sul significato spirituale dell’incontro tra Papa Francesco e i patriarchi e i capi delle Chiese orientali.
Programma ufficiale
7.00 | Decollo in elicottero dall’eliporto vaticano |
8.15 | Atterraggio a Piazzale Cristoforo Colombo a Bari |
Il Santo Padre è accolto da: | |
– S.E. Mons. Francesco Cacucci, Arcivescovo di Bari-Bitonto; | |
– On. Michele Emiliano, Presidente della Regione Puglia; | |
– Dottoressa Marilisa Magno, Prefetto di Bari; | |
– On. Antonio Decaro, Sindaco di Bari. | |
Trasferimento in auto alla Basilica Pontificia di San Nicola; nel frattempo i Patriarchi raggiungono la Basilica dalle loro Residenze | |
8.30 | Il Santo Padre davanti alla Basilica di San Nicola accoglie i Patriarchi e li saluta singolarmente; in Basilica, i Patriarchi attendono davanti al presbiterio. |
Entrando per ultimo in Basilica, il Santo Padre saluta membri della Comunità dei Frati Domenicani. | |
8.45 | Il Santo Padre e i Patriarchi scendono nella cripta della Basilica per la venerazione delle reliquie di San Nicola – accensione della lampada uniflamma |
9.15 | Il Santo Padre e i Patriarchi escono dalla Basilica di San Nicola, e in pullman raggiungono la “Rotonda” sul Lungomare di Bari |
9.30 | Lungomare di Bari: Incontro di preghiera |
10.30 | Al termine dell’incontro di preghiera comune il Santo Padre e i Patriarchi, in pullman, ritornano alla Basilica di San Nicola |
11.00 | Basilica di San Nicola: Dialogo (a porte chiuse) |
13.30 | Trasferimento in pullman all’Arcivescovado per il pranzo |
15.30 | In Arcivescovado il Santo Padre si congeda dai Patriarchi |
16.00 | Prima di salire in elicottero, il Santo Padre si congeda dalle Autorità che Lo hanno accolto al mattino |
17.15 | Atterraggio all’eliporto vaticano |
Nell’Udienza Generale di questa mattina a Piazza San Pietro, Papa Francesco ha proseguito la catechesi sui Comandamenti. A partire dal primo: «Io sono il Signore, tuo Dio», ha spiegato la relazione d’amore che contiene in vista di un cammino di liberazione.
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UDIENZA GENERALE
Dio prima dà e poi chiede
Papa: Le dieci Parole iniziano così: «Io sono il Signore, tuo Dio, che ti ho fatto uscire dalla terra d’Egitto, dalla condizione servile» (Es 20,2). Questo inizio sembrerebbe estraneo alle leggi vere e proprie che seguono. Ma non è così.
Perché questa proclamazione che Dio fa di sé e della liberazione? Perché si arriva al Monte Sinai dopo aver attraversato il Mar Rosso: il Dio di Israele prima salva, poi chiede fiducia. Ossia: il Decalogo comincia dalla generosità di Dio. Dio mai chiede senza dare prima. Mai. Prima salva, prima dà, poi chiede. Così è il nostro Padre, Dio buono.
E capiamo l’importanza della prima dichiarazione: «Io sono il Signore, tuo Dio». C’è un possessivo, c’è una relazione, ci si appartiene. Dio non è un estraneo: è il tuo Dio. Questo illumina tutto il Decalogo e svela anche il segreto dell’agire cristiano, perché è lo stesso atteggiamento di Gesù che dice: «Come il Padre ha amato me, anche io ho amato voi» (Gv 15,9). Cristo è l’amato dal Padre e ci ama di quell’amore. Lui non parte da sé ma dal Padre. Spesso le nostre opere falliscono perché partiamo da noi stessi e non dalla gratitudine. E chi parte da sé stesso, dove arriva? Arriva a sé stesso! È incapace di fare strada, torna su di sé.
Un cammino di liberazione
Papa: Porre la legge prima della relazione non aiuta il cammino di fede. Come può un giovane desiderare di essere cristiano, se partiamo da obblighi, impegni, coerenze e non dalla liberazione? Ma essere cristiano è un cammino di liberazione! I comandamenti ti liberano dal tuo egoismo e ti liberano perché c’è l’amore di Dio che ti porta avanti. La formazione cristiana non è basata sulla forza di volontà, ma sull’accoglienza della salvezza, sul lasciarsi amare: prima il Mar Rosso, poi il Monte Sinai. Prima la salvezza: Dio salva il suo popolo nel Mar Rosso; poi nel Sinai gli dice cosa deve fare. Ma quel popolo sa che queste cose le fa perché è stato salvato da un Padre che lo ama.
La gratitudine del cuore
Papa: La gratitudine è un tratto caratteristico del cuore visitato dallo Spirito Santo; per obbedire a Dio bisogna anzitutto ricordare i suoi benefici. Dice San Basilio: «Chi non lascia cadere nell’oblio tali benefici, si orienta verso la buona virtù e verso ogni opera di giustizia» (Regole brevi, 56). Dove ci porta tutto ciò? A fare esercizio di memoria: quante cose belle ha fatto Dio per ognuno di noi! Quanto è generoso il nostro Padre celeste!
Noi non ci salviamo da soli, ma da noi può partire un grido di aiuto: “Signore salvami, Signore insegnami la strada, Signore accarezzami, Signore dammi un po’ di gioia”. Questo è un grido che chiede aiuto. Questo spetta a noi: chiedere di essere liberati dall’egoismo, dal peccato, dalle catene della schiavitù.
28 Giugno 2018