Finchè si è inquieti, si può stare tranquilli
In studio, Gennaro Ferrara incontra il cardinale Gianfranco Ravasi, insigne biblista, presidente del Pontificio Consiglio della Cultura e delle Pontificie Commissioni per i Beni Culturali della Chiesa e di Archeologia Sacra, che in occasione del Sinodo ha esplorato il mondo giovanile dell’Antico e del Nuovo Testamento.
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Cardinale Gianfranco Ravasi: “Sana inquietudine”
Cardinale Gianfranco Ravasi: “Ideale, rischio, sogno”
Udienza generale Piazza San Pietro, mercoledì 13 giugno 2018
“Bisogna chiedere al Padre celeste per i giovani di oggi il dono della sana inquietudine. Ma, a casa, nelle vostre case, in ogni famiglia, quando si vede un giovane che è seduto tutta la giornata, a volte mamma e papà pensano: “Ma questo è malato, ha qualcosa”, e lo portano dal medico. La vita del giovane è andare avanti, essere inquieto, la sana inquietudine, la capacità di non accontentarsi di una vita senza bellezza, senza colore. Se i giovani non saranno affamati di vita autentica, mi domando, dove andrà l’umanità? Dove andrà l’umanità con giovani quieti e non inquieti”?
“Il Signore chiama continuamente gente giovane. Sempre, continuamente. E ama parlare ai giovani mentre sono in cammino – per esempio, pensate ai due discepoli di Emmaus – oppure mentre si danno da fare – pensate a Davide che pascolava il gregge, mentre i suoi fratelli se ne stavano a casa tranquilli, o in guerra. Dio detesta la pigrizia e ama l’azione. Mettetevi questo bene nel cuore e nella testa: Dio detesta la pigrizia e ama l’azione. I pigri non potranno ereditare la voce del Signore. Capito? Ma non si tratta di muoversi per tenersi in forma, di correre tutti i giorni per allenarsi. No, non si tratta di quello. Si tratta di muovere il cuore, mettere il cuore in cammino. Pensate al giovane Samuele. Stava giorno e notte nel tempio, eppure era in continuo movimento, perché non stava immerso nei suoi affari, ma era in ricerca. Se tu vuoi ascoltare la voce del Signore, mettiti in cammino, vivi in ricerca. Il Signore parla a chi è in ricerca”.
“Gesù sempre ci chiama a prendere il largo: non accontentarti di guardare l’orizzonte dalla spiaggia, no, vai avanti. Gesù non vuole che rimani in panchina, ti invita a scendere in campo. Non ti vuole dietro le quinte a spiare gli altri o in tribuna a commentare, ma ti vuole in scena. Mettiti in gioco! Hai paura di fare qualche figuraccia? Falla, pazienza. Tutti ne abbiamo fatte tante, tante. Perdere la faccia non è il dramma della vita. Il dramma della vita invece è non metterci la faccia: quello è il dramma!, è non donare la vita! Meglio cavalcare i sogni belli con qualche figuraccia che diventare pensionati del quieto vivere – pancioni, lì, comodi –. Meglio buoni idealisti che pigri realisti: meglio essere Don Chisciotte che Sancho Panza”!
30 Ottobre 2018