Droga e dipendenza, un ostacolo allo sviluppo umano integrale
Il 1 dicembre Papa Francesco ha ricevuto in Udienza i partecipanti alla Conferenza Internazionale sul tema Droga e Dipendenze: un ostacolo allo sviluppo umano integrale, promossa dal Dicastero per il Servizio dello Sviluppo Umano Integrale.
Nel suo discorso il Papa ha parlato del preoccupante fenomeno della droga, delle vecchie e nuove dipendenze, come ferita della nostra società, spiegando la necessità di un “impegno sinergico” facendo rete.
In studio con Gennaro Ferrara, Luciano Squillaci, presidente della Fict – Federazione Italiana Comunità Terapeutiche, fondata nel 1981 da Don Mario Picchi, e Domenico Tirri, operatore della Comunità terapeutica “La Casa Sulla Roccia” con un passato di tossico-dipendenza che è riuscito a salvarsi e a riprendere il cammino della vita.
Tra gli appuntamenti del giorno il Papa ha incontrato i membri dell’Associazione Rondine – Cittadella della Pace di Arezzo, un’organizzazione che si impegna per la riduzione dei conflitti armati nel mondo e la diffusione della propria metodologia per la trasformazione creativa del conflitto in ogni contesto, in occasione del 20° anniversario della sua fondazione. Nel suo discorso Francesco ha parlato di povertà e guerra un circolo vizioso che “alimenta sofferenze indicibili e sparge un odio che non si ferma.
Al mattino il Papa, nell’Omelia di Santa Marta, ha parlato dell’Avvento e dei rischi di mondanizzare il Natale.
IN EVIDENZA
Luciano Squillaci: “Non lasciateci soli”
UDIENZA AI PARTECIPANTI ALLA CONFERENZA INTERNAZIONALE “DROGA E DIPENDENZE: UN OSTACOLO ALLO SVILUPPO UMANO INTEGRALE” 01.12.2018
Contro la droga rimettere la persona al centro
Papa: Di fronte a questo scenario preoccupante, la Chiesa sente come urgente il bisogno di instaurare nel mondo contemporaneo una forma di umanesimo che riporti al centro del discorso socio-economico-culturale la persona umana; un umanesimo che ha quale fondamento il “Vangelo della Misericordia”. A partire da esso, i discepoli di Gesù trovano ispirazione per attuare un’azione pastorale veramente efficace al fine di alleviare, curare e guarire le tante sofferenze legate alle multiformi dipendenze presenti sulla scena umana…
… Per vincere le dipendenze è necessario un impegno sinergico, che coinvolga le diverse realtà presenti sul territorio nell’attuare programmi sociali orientati alla salute, al sostegno familiare e soprattutto all’educazione. In questa prospettiva, mi unisco agli auspici che avete formulato nella vostra Conferenza, affinché vi sia un maggiore coordinamento delle politiche antidroga e anti-dipendenze – non servono politiche isolate: è un problema umano, è un problema sociale, tutto dev’essere collegato – creando reti di solidarietà e prossimità nei confronti di coloro che sono segnati da queste patologie.
DISCORSO ALL’ASSOCIAZIONE “RONDINE CITTADELLA-DELLA PACE”
I muri dentro di noi
Papa: Cari amici, questo ventennale della vostra Associazione rinnovi lo slancio per diffondere nel mondo la vostra semplice e forte testimonianza, il vostro metodo, la vostra voglia di cambiamento, che partendo dalle relazioni pervade ogni aspetto dalla vita. Possiate contribuire ad abbattere i muri più alti, a costruire ponti e a spazzare via i confini invalicabili, retaggio di un mondo che sta finendo. Avete superato le barriere più dure, quelle interne a ciascuno di voi, dissolvendo l’inganno del nemico, e vi siete stupiti di voi stessi quando avete riaperto i confini bloccati dalle guerre. Per favore, non perdete mai lo stupore e l’umiltà.
SANTA MARTA
Il Natale non sia mondano
Papa: E’ nato il Signore, è nato il Redentore che è venuto a salvarci. Sì, la festa … noi sempre abbiamo il pericolo, avremo sempre in noi la tentazione di mondanizzare il Natale, mondanizzarlo … quando la festa lascia di essere contemplazione – una bella festa di famiglia con Gesù al centro – e incomincia a essere festa mondana: fare le spese, i regali, e questo e l’altro … e il Signore rimane lì, dimenticato. Anche nella nostra vita: sì, è nato, a Betlemme, ma … E l’Avvento è per purificare la memoria di quel tempo passato, di quella dimensione.
…
Perché quel Signore che è venuto là, tornerà, tornerà! E tornerà a chiederci: “Com’è andata la tua vita?”. Sarà un incontro personale. Noi, l’incontro personale con il Signore, oggi, lo avremo nell’Eucaristia e non possiamo avere un incontro così, personale, con il Natale di 2000 anni fa: abbiamo la memoria di quello. Ma quando Lui tornerà, avremo quell’incontro personale. E’ purificare la speranza.
…
E la terza dimensione è più quotidiana: purificare la vigilanza. Vigilanza e preghiera sono due parole per l’Avvento; perché il Signore è venuto nella Storia a Betlemme; verrà, alla fine del mondo e anche alla fine della vita di ognuno di noi. Ma viene ogni giorno, ogni momento, nel nostro cuore, con l’ispirazione dello Spirito Santo.
ALTRI APPUNTAMENTI
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