Dove Dio respira di nascosto, Don Paolo Alliata
Capire “Dove Dio respira di nascosto” (ed. “Ponte alle grazie”) Don Paolo Alliata, collaboratore dell’Ufficio Catechesi della Diocesi di Milano, pone una riflessione sullo stile omiletico riconoscendone la forza persuasiva di citazioni letterarie, cinematografiche e musicali su chi ascolta. Dal pranzo di Babette a Dostojevskij, passando per Darwin, senza dimenticare Tolkien, don Paolo racconta come possa spiazzare e incuriosire parlare di Dio allargando l’orizzonte.
Abbiamo ascoltato alcuni racconti del Papa, come dalla conferenza stampa sul volo di ritorno dall’Azerbaijan, quando ricollega il significato di una scultura al Vangelo oppure quando nell’incontro con i ragazzi cresimati durante la visita pastorale a Milano, applica uno stile narrativo per parlare di solidarietà.
Infine a commento della giornata del Papa, abbiamo ascoltato l’Omelia di Santa Marta del mattino. Papa Francesco continua a parlare dell’Avvento e la giusta preparazione al Natale, in particolare “cercando di costruire la pace nella propria anima, in famiglia e nel mondo”.
IN EVIDENZA
Don Paolo Alliata: “Il Signore della vita nasce nella nostra stalla interiore”
Don Paolo Alliata: “Non dobbiamo essere troppo sicuri della nostra religiosità”
CONFERENZA STAMPA DEL SANTO PADRE DURANTE IL VOLO DI RITORNO DALL’AZERBAIJAN 2 ottobre 2016
Il sorriso nascosto
Papa: A me piace raccontare – non so se l’ho detto, perché lo ripeto tanto – che nella chiesa di Santa Maria Maddalena a Vézelay c’è un capitello bellissimo, del 1200 più o meno. I medievali facevano catechesi con le sculture delle cattedrali. Da una parte del capitello c’è Giuda, impiccato, con la lingua fuori, gli occhi fuori, e dall’altra parte del capitello c’è Gesù, il Buon Pastore, che lo prende e lo porta con sé. E se guardiamo bene la faccia di Gesù, le labbra di Gesù sono tristi da una parte ma con un piccolo sorriso di complicità dall’altra. Questi avevano capito cos’è la misericordia! Con Giuda!
VISITA PASTORALE DEL SANTO PADRE FRANCESCO A MILANO
INCONTRO CON I RAGAZZI CRESIMATI 25 marzo 2017
Storia di una mamma
Papa: Una mamma, era a pranzo con i tre figli, di sei, quattro e mezzo e tre anni; poi ne ha avuti altri due. Il marito era al lavoro. Erano a pranzo e mangiavano proprio cotolette alla milanese, sì, perché lei me l’ha detto, e ognuno dei bambini ne aveva una nel piatto. Bussano alla porta. Il più grande va, apre la porta, vede, torna e dice: “Mamma, è un povero, chiede da mangiare”. E la mamma, saggia, fa la domanda: “Cosa facciamo? Diamo o non diamo?” – “Sì, mamma, diamo, diamo!”. C’erano altre cotolette, lì. La mamma disse: “Ah, benissimo: facciamo due panini: ognuno taglia a metà la propria e facciamo due panini” – “Mamma, ma ci sono quelle!” – “No, quelle sono per la cena”. E la mamma ha insegnato loro la solidarietà, ma quella che costa, non quella che avanza!
SANTA MARTA
Il Natale del principe della Pace
Papa: Cosa faccio io per aiutare la pace nel mondo? “Ma il mondo è troppo lontano, padre”. Ma cosa faccio io per aiutare la pace nel quartiere, nella scuola, nel posto di lavoro? Io prendo sempre qualche scusa per entrare in guerra, per odiare, per sparlare degli altri? Questo è fare la guerra! Sono mite? Cerco di fare dei ponti? Non condanno? Anche, domandiamo ai bambini: “Cosa fai a scuola? Quando c’è un compagno, una compagna che non ti piace, è un po’ odioso o è debole, tu fai il bullismo o fai la pace? cerchi di fare pace? Perdono, tutto?”. Artigiani di pace. Ci vuole questo tempo di Avvento, di preparazione alla venuta del Signore che è il Principe della pace.
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E fare la pace è un po’ imitare Dio, quando ha voluto fare la pace con noi e ci ha perdonati, ci ha inviato Suo Figlio a fare la pace, ad essere il Principe della pace. Qualcuno può dire: “Ma, padre, io non ho studiato come si fa la pace, non sono una persona colta, non so, sono giovane, non so …”. Gesù nel Vangelo ci dice quale deve essere l’atteggiamento: “Ti rendo lode, o Padre, Signore del cielo e della terra, perché hai nascosto queste cose ai sapienti e ai dotti e le hai rivelate ai piccoli”. Tu non hai studiato, non sei sapiente … Fatti piccolo, fatti umile, fatti servitore degli altri. Fatti piccolo e il Signore ti darà la capacità di capire come si fa la pace e la forza di farla.
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E ogni volta che noi vediamo che c’è la possibilità di una piccola guerra sia a casa sia nel mio cuore sia a scuola, a lavoro, fermarsi, e cercare di fare la pace. Mai, mai ferire l’altro. Mai. “E padre, come posso incominciare per non ferire l’altro?” – “Non sparlare degli altri, non buttare la prima cannonata”. Se tutti noi facessimo solo questo – non sparlare degli altri – la pace andrebbe più avanti. Che il Signore ci prepari il cuore per il Natale del Principe della pace. Ma, ci prepari facendo noi del tutto, la nostra parte, per pacificare: pacificare il mio cuore, la mia anima, pacificare la mia famiglia, la scuola, il quartiere, il posto di lavoro. Uomini e donne di pace.
4 Dicembre 2018