Avvicinarsi a Dio per vivere e perdonare
Fin dove arriva la Misericordia? Con Nel Mezzo del Cammin insieme a Franco Nembrini lo scopriamo attraverso il canto 11° e il 14° del Paradiso, nei quali con Dante e Beatrice terminiamo l’incontro con San Francesco e ci ritroviamo a conoscere il sapiente Salomone.
Il Santo di Assisi è segno vivente dell’amore di Dio fattosi carne, fino alle stimmate. Questo segno di dolore non è la ricerca di una salvifica sofferenza, ma è manifestazione di unità con la Misericordia di Dio che ci rende capaci di oltrepassare i confini della distanza dalle cose, dell’inimicizia incolmabile con le persone, anche quando il nemico diventa il proprio coniuge, il fratello, l’amico o i propri figli. Avvicinandoci a Dio, come ha sperimentato Dante nel suo viaggio, Nembrini ci mostra che la gioia di stare vicini all’origine dell’amore ci rende possibile tutto, fino a rendere perdonabile quel che umanamente non lo è, ad amare chi non è amabile. Francesco con la sua povertà riconosce la propria fragilità e capisce che tutto è dono: qui è la chiave della vera povertà, spesso confusa con la miseria. “Il mendicante è il protagonista della Storia – dice Don Giussani- Cristo mendicante del cuore dell’uomo e il cuore dell’uomo mendicante di Cristo.” Solo così anche con un semplice sguardo sapremo comunicare all’altro la Misericordia.
Potrebbe sembrare però che l’amore di Dio riguardi solo i fatti spirituali, mentre in realtà raggiunge l’interezza dell’uomo. A dircelo nel 14° canto è Salomone, che ricorda a Dante il mistero dell’incarnazione. Infatti nell’avvicinarsi a Dio, i personaggi che si incontrano nel Paradiso non diventano eterei, indistinti, puri spiriti, ma il loro corpo diviene sempre più luminoso e pure gli occhi si abituano a goderne dello splendore, senza soffrirne. L’amore di Dio salva totalmente, e non solo una parte di noi: possiamo sperare che lassù potremmo riconoscerci con chi ha condiviso con noi la nostra vita, i nostri amici e i nostri affetti. Passata la festività dei Morti, questa certezza ci ridona la speranza con una concretezza che solo Dante ha saputo trasmettere.
Nel Mezzo del Cammin Lunedì ore 21 su TV2000
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A cura di Giuliano Cattabriga
3 Novembre 2016