La Fede si incarna ogni giorno, non è risposta pronta
Vivere felici è smettere di farsi domande e avere solo risposte? Gli esami non finiscono mai, titolava una commedia di De Filippo, e anche per Dante la salita al Paradiso, prima della visione finale di Dio, è una serie di interrogazioni sulle virtù teologali: Fede, Speranza e Carità. Tre maestri d’eccellenza, trai i canti XXIV e XXVI, gli pongono domande: San Pietro, San Giacomo e San Giovanni. La puntata 32 di Nel mezzo del Cammin con Franco Nembrini, anche stavolta è ricca di incontri.
Il sommo poeta viene interrogato, non per dimostrare il proprio valore, perché Dio conosce ciò che siamo. Nembrini sottolinea che si tratta di quello che ogni cristiano compie quando rende ragione della propria Fede: le cose non le capiamo fino a che non le diciamo, solo nell’annuncio e nella missione ha compimento la Fede che nell’annuncio si fortifica. La missione non è un “optional” è essenziale alla Fede altrimenti la si perde.
Che cos’è la Fede, da dove viene e cosa ci fa credere? La risposta ultima dello “studente”, dopo 6 domande di San Pietro, ci lascia spiazzati anche oggi: il miracolo della Chiesa unita, nonostante le diversità, è il più grande ed evidente motivo per cui Dante crede. Questo rivela insieme i misteri profondi della Fede cristiana di cui tutto il Paradiso ne è la scoperta: l’Unità nella Trinità e l’incarnazione di Cristo ci rivelano l’amore di Dio.
Che cosa è dunque la Carità? A San Giacomo Dante risponde che in ogni cosa Dio ha posto tracce per mostrargli il suo amore, anche nelle cose peggiori. Non si tratta di sentimentalismo, ci ricorda Nembrini, ma di riconoscere nel ”essere”, di qualcosa o qualcuno come di noi stessi, una bellezza infinita. Si tratta di un amore per la vita di ogni cosa, di sé e degli altri che precede ogni gesto, sentimento o passione.
La profondità dell’amore lo gustiamo nel XXXI canto del Paradiso, quando Beatrice scompare al fianco di Dante e ritorna tra le alte schiere dei santi. Il sommo poeta cercandola non è completamente smarrito dalla distanza che lo divide dall’amata, poiché è altrettanto unito alla “sua” donna da averla vicina. “Che rapporto è quello in cui sei talmente distante e così vicino?” ci chiediamo con Nembrini. Si tratta di un rapporto in cui non possiedi l’altro, ma lo conosci sempre di più e in questo non si esaurisce, perché sempre nuovo. Il professore la riassume in una sola parola: “Verginità”.
Rivalutando il ruolo della donna, descrivendo il rapporto tra Dante e Beatrice come viatico per la vita eterna, Nembrini ci lascia in sospeso domande che valgono pure oggi: “Cosa si sta perdendo in questa confusione dove non si distingue uomo e donna?”
Nel mezzo del Cammin – puntata 32- settima tappa del Paradiso Canti XXIV – XXXV – XXVI e XXXI, in onda lunedì 28 novembre ore 21 su Tv2000
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A cura di Giuliano Cattabriga
24 Novembre 2016