L’amore del Padre ci raggiunge nelle nostre debolezze
Pinocchio ribelle approdato solo alla casa del padre per trovare riparo, e accostatosi troppo al fuoco, scorda di essere un pezzo di legno, si sveglia coi piedi bruciati, ma non se ne accorge fino a quando Geppetto non bussa alla porta di casa. Quante volte abbiamo bisogno che qualcosa o qualcuno bussi alla nostra porta, per renderci conto di come stiamo? Sbagliamo e cadiamo, ma non è la nostra fine: è cosi anche per Pinocchio, che ritrova la parte mancante di sé grazie al dono generoso de Padre. La quarta puntata de L’avventura di Pinocchio con Franco Nembrini, in onda lunedì 9 gennaio, ci porta a scoprire proprio l’amore che ci raggiunge nella nostra debolezza e ci accompagna nel dolore.
Pinocchio è la nostra umanità ferita, col desiderio di felicità messo in cuore da Dio ma al quale da solo non può rispondere, e Nembrini associa questo anelito alle religioni: le risposte che l’uomo prova a darsi per aprire la porta al Dio che bussa nella vita. Non sono sufficienti a raggiungere la pienezza, per questo è necessario che Dio si “inventi” un modo particolare per entrare nella nostra vita, come fa Geppetto che passa dalla finestra: è il mistero dell’incarnazione, quel Dio che ci raggiunge sempre e dappertutto per rialzarci dalla nostra caduta.
Quel gesto d’amore non basta però ad appagarci: Pinocchio affamato vuole mangiare le pere, sbucciate e senza torsoli, così come noi vorremo la vita senza il dolore e le difficoltà. Non ci accorgiamo nemmeno del dono che ci viene fatto e continuiamo a lamentarci di cosa non va. Allora il Padre mette da parte tutto per noi perché “I casi sono tanti” e solo il bisogno ci spinge a fare un po’ di fatica, riconoscendo i doni che abbiamo ricevuto.
Sfamato, Pinocchio è ancora senza piedi e Geppetto lo lascia piangere per mezza giornata. “Perché Dio permette tanto dolore?” si chiede Franco Nembrini. E ce lo chiediamo tutti noi: Dio non ci sottrae al dolore ma lo rende un’occasione per farci ancora più vicini a lui. Solo così possiamo scoprire il desiderio di tornare ad essere quello che per cui siamo fatti, ritrovando l’interezza e l’integrità di noi stessi. Solo per questo desiderio Dio ci perdona, non perché siamo perfetti.
La gioia del perdono, la felicità raggiunta dal gesto d’amore di Geppetto, che veste il burattino dopo averlo rimesso in piedi, fa promettere a Pinocchio di essere buono, di andare a scuola, di seguire la ragione che è, in definitiva, il ritrovare il vero rapporto con la realtà. Non si tratta di una libertà di pensiero fine a se stessa, come ci hanno insegnato, ma di riprendere il contatto con le cose per dargli un nome, giudicare, fare esperienza decidendo ogni giorno chi essere: bestia o uomo.
Geppetto scommette su di noi, come Dio, vendendo la casacca per un abecedario. Ma cosa ne sarà della promessa di seguire la ragione delle cose? Lo scopriremo nella quinta puntata de “L’avventura di Pinocchio”
“L’avventura di Pinocchio” in onda lunedì 9 gennaio, ore 21 su TV2000
A Cura di Giuliano Cattabriga
A cura di Giuliano Cattabriga
5 Gennaio 2017