Recentemente la Nigeria è diventata il primo Stato a dichiarare illegale l’infibulazione, la mutilazione genitale, diffusa in molti Stati africani, nella penisola araba e nel sud-est asiatico, che avrebbe il compito di purificare le donne e il loro corpo, già dalla più tenera età.

Chi venisse accusato, oggi, in questo Paese, di averla praticata verrebbe quindi condannato a quattro anni di galera e a 200.000 naira di multa (ovvero 1000 euro).

Un passo avanti ma, purtroppo, non ovunque è così: secondo le stime dell’Unicef, nel mondo, sarebbero oltre 125 milioni le donne e le ragazze ad aver subito le mutilazioni genitali.
Nel “paese delle donne cucite”, come viene soprannominata la Somalia, si calcola l’abbia subita il 98% della popolazione femminile.

Hamdi Abdurahman viene proprio dalla Somalia ed è ospite di Licia Colò a “Il mondo insieme” per darci la sua testimonianza.

Questo contenuto non è disponibile per via delle tue sui cookie

6 Dicembre 2015