La fattoria del pesce nel Parco del Ticino
La nona puntata ci porta a conoscere un allevamento di trote, affrontando un tema caldo legato al settore agricolo: l’allevamento zootecnico e il suo impatto sull’ambiente. Quello della trota pare sia il tipo di allevamento più ecocompatibile che ci sia e nel cuore del Parco naturale lombardo della Valle del Ticino, a Cassolnovo, nella lomellina pavese, conosciamo Maurizio Grispan, 59 anni, che gestisce allevamenti con oltre 12 ettari di superficie di acqua utilizzabile per la produzione di circa 1000 tonnellate di trote all’anno. La sua attività comprende anche la trasformazione del prodotto e grazie al suo lavoro, riesce a portare in tempi brevissimi sulle tavole degli italiani, in alcune mense scolastiche e nei ristoranti, un prodotto freschissimo e garantito. Il suo auspicio è che la trota, troppo spesso bistrattata a favore di altri pesci apparentemente più gustosi e di richiamo, possa tornare ad avere valore nei menù e nei gusti degli italiani, anche grazie al suo alto valore nutritivo e al suo basso valore calorico.
Il Parco del Ticino è nato nel 1974 per la tutela e la salvaguardia ambientale del territorio lombardo presente lungo il corso del fiume Ticino: si estende dal Lago Maggiore alla confluenza con il fiume Po, su una superficie complessiva di circa 92.000 ettari, in 47 Comuni nelle Province di Varese, Milano e Pavia. Grazie al suo patrimonio di natura, paesaggio, arte e storia, la Valle del Ticino, nel 2002, è stata riconosciuta dall’UNESCO come Riserva della Biosfera e la qualità delle sue limpide acque, provenienti dalle alpi occidentali, offrono le condizioni ideali per l’allevamento della trota. Le incontaminate acque di risorgiva che alimentano gli impianti consentono di allevare pesce dalle elevatissime qualità organolettiche e con caratteristiche nutrizionali ideali per diete richiedenti un corretto apporto di fosforo e di acidi grassi “omega 3”.
13 Febbraio 2020