Federica 18 anni, romana, appena maturata.

Pensate a centinaia di stelle, pianeti, meteoriti che vagano nello spazio, scontrandosi e collidendo. Ecco, questa era più o meno la situazione di oggi. Uso una metafora “astronomica” perché mai mi è capitato di vedere una scena simile prima d’ora e credo valga per molti, perciò se volete provare a capire, rompete gli schemi a cui siete abituati. Parlo in termini spaziali, sì, ma l’esperienza di oggi è stata tutta umana. Fin da quando ci siamo riuniti a casa Italia era chiaro che sarebbe stata una giornata faticosa e disorientante. Comunque, dopo un pranzo arrangiato, siamo andati al parco di Blonia dove l’orientamento invece era definito da un palco in lontananza da dove, un paio di ore dopo il nostro arrivo e dopo qualche danza sotto la pioggia, alcuni sacerdoti hanno iniziato la messa celebrata in molte lingue diverse. Il cielo è rimasto grigio quasi tutto il tempo, eppure una cosa speciale è successa: al momento dello “scambiatevi un segno di pace” è esploso il sole da dietro le nuvole. Un segno?

Il programma


Sette ragazzi, dai 16 ai 18 anni, inseriti in un gruppo diocesano italiano, partecipano alla Giornata Mondiale della Gioventù che si svolge dal 25 luglio a Cracovia.

I sette, muniti di smartphone attrezzati per le riprese, hanno il compito di raccontare la loro esperienza come “infiltrati” nel gruppo.

Sono impiegati come “narratori” della GMG e partecipano a tutti gli appuntamenti previsti dal grande evento ecclesiale, tra Cracovia, Czestochowa e Auschwitz.

Video

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#OhMyGod – Riflessione su Auschwitz

gli autori

Cristiana Caricato

Francesco Esposito