Peppe Vessicchio

Racconta il maestro Peppe Vessicchio – molti lo chiamano Beppe, ma per lui che è napoletano Peppe è meglio – che Gigi Proietti gli diceva che era “cascato dalle mille lire”: per via del suo volto con barba e baffi che ricorda il Giuseppe Verdi stampato sulle vecchie banconote. Ne racconta, poi, molte altre e molti altri -per dire: quella volta che Gino Paoli, Elio e le storie tese, Zucchero, Lucio Dalla, Ron, Fiorella Mannoia, Mia Martini, Mango…- nella mezz’ora in cui è ospite di Tv2000, a L’ora solare condotto da Paola Saluzzi.

Gran musicista, compositore e arrangiatore, direttore d’orchestra popolarissimo, per i Festival di Sanremo (ne ha vinti quattro), dice che sa cucinare una buona pasta e broccoli, che entrò come uditore abusivo al Conservatorio, che a vent’anni girava con una fascia in fronte, capelli e barba lunghi “un po’ alla Rambo”. E che ha conosciuto sua moglie suonando la chitarra: a quei tempi andavano molto James Taylor e Carole King, di cui cita You’ve Got a Friend.

Gli vengono in mente poi gli anni del dopoguerra “ospitavamo alcuni degli alleati e così mia sorella Maria, la chiamiamo Meri, con le e”, la mamma Anna che non ce l’ha fatta a vedere il suo successo, il padre che gli disse “prova a inseguire i tuoi sogni”. Naturalmente Sanremo, che vedeva già da quando la tv era solo in bianco e nero, che non ha mai sognato ma “è capitato”. E’ con Zucchero che nel 1986 porta “Canzone triste” e che arriva penultimo. Penultimo del resto come lo era stato Vasco Rossi nel 1982, tant’è che quando Elio e le Storie tese gli chiedono di dirigerli al Festival dove canteranno “La Terra dei cachi”, gli dicono: “noi vogliamo arrivare ultimi”. Ultimi? “Sì, se Vasco e Zucchero ce l’hanno fatta a arrivare penultimi, perchè non tentare il tutto per tutto?”

Durante l’intervista due saluti video, affettuosissimi: Ron e Fiorella Mannoia. Che di Vessicchio dice: ” quando gli stai vicino il mondo ti sembra migliore”