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Alba, la Ferrero e il “suo” territorio di Giorgio Brancia
Ferrero non sarebbe esistita senza il territorio di Alba e Alba non sarebbe quella che è oggi senza la Ferrero. La storia dell’azienda dolciaria più famosa d’Italia inizia partendo da una ricchezza del territorio albese: le nocciole. Con questa materia prima, Pietro Ferrero inizia l’avventura dell’impresa che ancora oggi esporta prelibatezze in tutto il mondo. Negli anni 40 trovare lavoro nelle langhe non era facile e i Ferrero ne offrirono tantissimo ai residenti, li andavano a prendere con le corriere per portarli agli stabilimenti e nel frattempo una piccola flotta di camioncini portava la crema spalmabile alla nocciola, appena prodotta, nel territorio e via via sempre più lontano. Negli anni ’50, Ferrero costruisce le case per i dipendenti, organizza le colonie estive pe i bambini e intanto l’impresa cresce. Il sodalizio con la gente di Alba ed i prodotti tipici del territorio continua, tanto che fino ad oggi guidati dal motto “lavorare, creare, donare” i dirigenti della Ferrero hanno messo a disposizione pullman, palestre, asili nido, scuola materna, pediatra gratuito e altri servizi senza contare le attività della Fondazione Ferrero dedicata soprattutto agli ex dipendenti, i pensionati Ferrero che vengono seguiti dal punto di vista sanitario e di prevenzione , vedendosi assicurato un invecchiamento attivo tramite le tante iniziative della Fondazione stessa. La Fondazione, inoltre, è aperta al territorio con bellissime mostre gratuite e attività culturali.
Il legame si traduce anche in luoghi fisici: vie e piazze della cittadina piemontese intitolate ai capostipiti della famiglia Ferrero e per la piazza Michele Ferrero, dopo la pandemia, è stata donata dall’azienda una scultura monumentale che rappresenta una bambina, intitolata “Alba”, realizzata dall’artista albese Valerio Berruti in onore della città in ricordo del signor Michele. All’inaugurazione Giovanni Ferrero ha detto “Alba non ci ha mai tradito, noi non tradiremo mai Alba”.

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28 Ottobre 2023