Arcidiacono sotto papa Leone Magno, cui successe, partecipò come rappresentante del pontefice al concilio d’Efeso del 449, opponendosi tenacemente alla rivalutazione che in esso, con mezzi violenti, si tentò di fare dei monofisiti.

Divenuto papa, confermò i concilî di Nicea, Efeso e Calcedonia e in genere la condanna contro tutte le eresie, e affermò la primazia del seggio apostolico specialmente di fronte alle tendenze d’indipendenza dell’arcivescovo di Narbona, Rustico, e di S. Mamerto metropolita di Vienne. Ricorrendo all’intervento dell’imperatore Antemio, cercò anche di combattere la diffusione in Roma dell’eresia ariana, sostenuta allora da Ricimero. Nel sinodo romano del 465, da lui convocato, furono emanati importanti canoni circa le ordinazioni ecclesiastiche e contro le traslazioni dei vescovi.

29 Febbraio 2020

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