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«Caro presidente». «Caro Salvatore». Per 26 anni fino ad oggi il giudice Elvio Fassone ha scambiato migliaia di lettere con un detenuto che lui stesso aveva condannato all’ergastolo. Salvatore M finito in carcere nell’83 all’età di 33 anni; ma aveva conosciuto la galera già a 27 anni. Salvatore aveva sulle spalle 15 omicidi. «Caro presidente». «Caro Salvatore»: le lettere iniziano tutte così. Tranne una risalente all’anno scorso: «L’altra settimana ne ho combinata una delle mie. Mi sono impiccato. Mi scusi». Si è trattato di un piccolo disordine nella sua cella. Un agente di custodia lo ha salvato in tempo ma subito dopo Salvatore è stato trasferito in un altro carcere. Leggendo quelle parole, il giudice realizza che 26 anni sono un tempo enorme. «Nemmeno tra due amanti è possibile uno scambio di lettere così lungo». Racconta dunque di un’amicizia epistolare che è cresciuta nel tempo e che si è consolidata.

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25 Gennaio 2016