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Dalla convivenza sempre più difficile, se non a volte drammatica, tra cristiani e musulmani è segnata oggi la vita di tanti paesi africani.
Vogliamo ricordare oggi una testimonianza di fede che solo la mobilitazione internazionale è riuscita ad evitare che si trasformasse in una testimonianza di martirio.
E’ la storia di Meriam Ibrahim Ishag, la giovane sudanese cristiana, arrestata mentre era in attesa di un bambino, rinchiusa in carcere con il suo primo figlio e condannata a morte per non aver voluto rinnegare la sua fede.
La ricordiamo insieme a Antonella Napoli, giornalista, autrice del libro “Il mio nome è Meriam” edito da Piemme

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22 Maggio 2015