Elvio Fassone, intervista al giudice amico dell’ergastolano di Gabriele Camelo
«Caro presidente». «Caro Salvatore». Per 26 anni fino ad oggi il giudice Elvio Fassone ha scambiato migliaia di lettere con un detenuto che lui stesso aveva condannato all’ergastolo. Salvatore M finito in carcere nell’83 all’età di 33 anni; ma aveva conosciuto la galera già a 27 anni. Salvatore aveva sulle spalle 15 omicidi. «Caro presidente». «Caro Salvatore»: le lettere iniziano tutte così. Tranne una risalente all’anno scorso: «L’altra settimana ne ho combinata una delle mie. Mi sono impiccato. Mi scusi». Si è trattato di un piccolo disordine nella sua cella. Un agente di custodia lo ha salvato in tempo ma subito dopo Salvatore è stato trasferito in un altro carcere. Leggendo quelle parole, il giudice realizza che 26 anni sono un tempo enorme. «Nemmeno tra due amanti è possibile uno scambio di lettere così lungo». Racconta dunque di un’amicizia epistolare che è cresciuta nel tempo e che si è consolidata.
25 Gennaio 2016