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Il museo ferroviario è stato realizzato laddove sorgeva il reale opificio borbonico di Pietrarsa, struttura concepita da Ferdinando II di Borbone nel 1840 come industria siderurgica e dal 1845 come fabbrica di locomotive a vapore. L’attività ebbe inizio con il montaggio in loco di 7 locomotive, utilizzando le parti componenti costruite in Inghilterra secondo uno dei precedenti modelli inglesi acquistati nel 1843.
Nel 1853 a Pietrarsa prestavano la loro opera circa 700 operai facendo dell’opificio il primo e più importante nucleo industriale italiano oltre mezzo secolo prima che nascesse la Fiat e 44 anni prima della Breda.
La struttura ebbe varie visite importanti tra cui lo zar di Russia, Nicola I, che manifestò l’intenzione di prendere Pietrarsa a modello per il complesso ferroviario di Kronstadt e nel1849 anche del papa Pio IX.
Con l’Unità d’Italia, dal 1861 l’opificio di Pietrarsa entrò in una fase difficile e, l’anno dopo, avveniva la cessione alla ditta Bozza; ciò portò alla riduzione dei posti di lavoro, a scioperi e gravi disordini repressi nel sangue. Il 6 agosto 1863 una carica di bersaglieri provocava 7 morti e 20 feriti gravi. Tuttavia, nonostante la parziale dismissione degli impianti, nel successivo decennio vennero prodotte oltre 150 locomotive.
Nel1877 lo Stato assunse direttamente la gestione sotto la direzione dell’ingegnere Passerini risollevandone le sorti e migliorandone la produttività; da allora e fino al 1885 vennero prodotte ulteriori 110 locomotive, oltre 800 carri merci e quasi 300 carrozze viaggiatori oltre a parti di ricambio per rotabili. Nel 1905 in seguito alla statalizzazione delle ferrovie entrò a far parte delle infrastrutture primarie delle nuove Ferrovie dello Stato divenendo una delle officine di Grandi Riparazioni specializzata in particolare nel settore delle locomotive a vapore. Sono 36.000 mq articolati in quattro grandi padiglioni dove si può vedere l’evoluzione della locomotiva in Italia. L’officina nasce anche da un’ esigenza di Ferdinando II di Borbone ovvero quella di avere indipendenza dall’Inghilterra.
Il pezzo forte della collezione delle Ferrovie dello Stato è l’S10 carrozza lussuosa del terreno presidenziale costruita in occasione delle nozze di UMBERTO II con Maria Josè del Belgio che è stata trasportata nel museo 1989.
Al centro dell’esposizione c’è la riproduzione fedele della Bayard , locomotiva che inaugurò la Napoli Portici. Caratteristica di questo treno è la carrozza reale e il carro del popolo costituito da panche.

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25 Ottobre 2016