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di Vito D’Ettorre
Elio Pagani, ha lavorato negli anni ’80 alla Aermacchi s.p.a., azienda di Varese specializzata nella progettazione, produzione e commercializzazione di una vasta gamma di aeromobili (o loro parti) di tipo militare. Nella fabbrica era rappresentante sindacale della Fim-Cisl varesina. Cattolico, piano piano in lui emerge la consapevolezza della contraddizione tra l’imperativo etico-morale a “non uccidere” e il suo operare in una attività legata alla produzione bellica. Diventa così uno dei primi obiettori di coscienza alla produzione militare: introduce nella sua attività sindacale l’impegno a stimolare i compagni di lavoro, le organizzazioni sindacali e le stesse aziende ad una riflessione su una possibile riconversione al civile. Quando la Aermacchi apre anche un’attività di produzione di aerei civile, Pagani chiede di essere trasferito. Nonostante questo la sua battaglia di obiettore gli costa cara: nel 1991 viene messo in cassa integrazione a zero ore. Non potendo sostenere la famiglia (moglie e tre figli) decide di abbandonare il lavoro. Oggi fa parte di Pax Christi ed è un esperto di riconversione industriale.

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21 Maggio 2018