#SOUL – padre Paolo Pedro Opeka ospite di Monica Mondo
Un santo combattente, padre Paolo Pedro Opeka, vincenziano, missionario in Madagascar. E’ il pratogonista della puntata di Soul, condotto da Monica Mondo, su Tv2000. Un tipo incredibile, cavaliere della repubblica francese candidato al Nobel, premiato e stimato da Benedetto e Francesco.
Padre Paolo Pedro Opeka ha origini slovene ma è argentino, lazzarista della Congregazione della missione, ed è candidato al Premio Nobel per la Pace 2018. Padre Pedro era affascinato fin da bambino dalle figure di Gesù e San Vincenzo de’ Paoli, ma ancor di più nutriva un amore sconfinato per i poveri, gli ultimi, coloro che vivono ai margini della società. I suoi genitori erano scampati alla persecuzione titina dei cristiani: il papà fuggito per un soffio alla fucilazione. Presi i voti dopo gli studi teologici, Pedro viene mandato ad insegnare in Madagascar, ma resta profondamente colpito dalla situazione di estrema povertà della gente. Gli dicono che tanti vivono sulla discarica della capitale, Antananarivo: cumuli immensi di immondizia maleodorante e contagiosa dove in migliaia, donne e bambini compresi, rovistano per raccattare avanzi di cibo o pezzi di ferro da vendere qualche centesimo al chilo. Pedro incontra, parla di giustizia e dignità, spiega che possono, con le loro mani, costruirsi una casa e una vita nuova. C’è una collina, è pietra buona: lui ha imparato dal padre a fare il muratore, può insegnare a scavare, tagliare, trasformarla in ghiaia, calce, mattoni. Mattone dopo mattone, non ha costruito solo case, strade, scuole e ospedali, ma speranza e dignità in coloro che non avevano nulla. Ha edificato un futuro per i bambini permettendo loro di accedere all’istruzione, ha insegnato a uomini e donne a riciclare i materiali e organizzare cooperative di lavoro, e ha realizzato quello che definisce un “piccolo grande miracolo”: il villaggio di Akamasoa, che significa “buoni amici”. E altri villaggi simili, che gli operai e gli artigiani di don Pedro tirano su dal nulla, mantenendosi col loro lavoro. È qui che il “muratore di Dio”, per molti la versione maschile di Madre Teresa, è riuscito dove molti programmi politici hanno fallito. Amante del calcio, ha dribblato la miseria e aiutato più di mezzo milione di persone in 29 anni. Da un piccolo villaggio a una città che non smette di crescere grazie al suo movimento e alla generosità delle tante associazioni, ma soprattutto dei fratelli più fortunati sparsi per il mondo che lo aiutano a salvare tante altre vite. E’ un combattente, padre Pedro, non ha paura di mettersi contro i potenti corrotti, che lotta perché la discarica a cielo aperto venga chiusa, e trasformata in giardino.
18 Giugno 2018