domenica ore 21.05

Melania Mazzucco. Romanzi, saggi, radiodrammi. E’ una delle nostre scrittrici più amate e di successo. Papà scrittore, cresciuta col ticchettio della macchina da scrive e innamorata del 600, il secolo della decadenza, il secolo italiano per eccellenza: segno della nostra chiusura intellettuale, della nostra miseria morale. E della nostra grandezza, nell’arte, nella letteratura. E’ ancora il 600 il tempo in cui ambienta il suo nuovo romanzo, L’architettrice: romanzo storico, trattato d’arte, saggio su un’epoca e un capitolo mancato di una storia delle donne: la storia di Plautilla Bricci, “architettrice”, nella Roma fosca e fascinosa di Bernini e Caravaggio. Una donna del popolo che diventa protagonista di una stagione artistica d’eccellenza, e rinuncia a vivere, ad amare, per potere sere artista, architetto, anzi architettrice. Nel ritratto di una città ferita da Inquisizione e peste, il lusso e la miseria, gli sbandati e i nobili inchinati alla potenza francese, Plautilla , reale personaggi storico, è una donna diversa. Sceglie lo studio, la solitudine ma anche la libertà. Senza forzature anacronistiche, senza rinnegare neppure la fede semplice trasmessa in famiglia, pur con i suoi oscuri tratti superstiziosi. Un romanzo d’incanto, una scrittura appassionante e tante domande alte, cui la Mazzucco mai declina, seguendo i suggerimenti del presente: un tempo di altra peste, cui ci è chiesto di fare qualcosa. E non a caso lei collabora riservatamente da sempre col Centro Aletti, con la Caritas, per ricordarsi e ricordarci che è l’altro il senso del nostro essere.

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16 Gennaio 2021