sabato e domenica ore 20.50

Immaginario, inconscio. Elementi che fanno parte della nostra quotidianità eppure inafferrabili. Nell’inconscio risiedono i valori universalmente riconosciuti da una comunità, da cui si generano le figure come i miti, i simboli. Questi i capisaldi degli studi di Luigi Zoja, psicanalista, Presidente del CIPA (Centro Italiano di Psicologia Analitica) fino al 1993, e fino al 2001 presidente della IAAP (International Association for Analytical Psychology), l’Associazione che raggruppa gli analisti junghiani nel mondo. Perché il prof. Zoja è uno dei massimi esponenti e divulgatori della teoria di Jung,: psicanalisi come ricerca di senso, non solo come terapia clinica, e per questo Zoja studia e ragiona sui temi più attuali della contemporaneità: dalla scomparsa del padre all’esclusione del sacro, dalle violenze come frutto della perdita del limite alla soggezione a nuove dipendenze. Il suo ultimo libro, Nella mente di un terrorista, riflette sul radicalismo islamista, su quanto succede nell’inconscio di un jiahadista, di come la rivoluzione digitale favorisca il fondamentalismo, allontanando le generazioni, il prossimo. La morte di Dio è stata la morte del prossimo. Se in passato l’uomo percorreva un “viaggio” come metafora di autodeterminazione, oggi gli antichi miti non sono più in grado di rispondere alla ricerca e alle domande esistenziali degli individui, Dio è diventato un accidente per pochi, ma non è più domanda esistenziale e guida del comportamento morale…

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23 Aprile 2018