domenica ore 21.05

Gennaro Nunziante, professione regista, marito, padre. Pugliese, ha iniziato la gavetta con passione nelle emittenti private, dove ha scoperto in un provino un protagonista d’eccezione, Luca Medici, in arte Checco Zalone e con cui Nunziante diventa amico, e insieme scrivono e girano i film che risollevano le sorti del cinema italiano. Che piaccia o no, perché Checco divide, lo si ama o lo si disprezza, con la solita moda snob di certo elitarismo critico. A noi Checco piace, perché ha una mimica strepitosa, perché è spontaneo, vero, intelligente, caustico. E la sua comicità, mai cattiva, mai volgare, castiga ridendo mores, secondo la miglior tradizione, ed è assolutamente unpolitically correct. Nunziante come Checco non dimentica le radici, innanzitutto quelle della sua terra, dove ha scelto di vivere e far vivere la sua famiglia. E le radici culturali, cioè una concezione dell’uomo che è indissolubilmente legata alla tradizione cristiana. Senza la pretesa di dare messaggi, ma con la volontà di disegnare la realtà com’è, con le sue contraddizioni e l’indomabile speranza, l’ottimismo di chi vuole arrangiarsi, perché guarda avanti, e non si ferma alle lamentele e al diniego. Una comicità cattolica, dice Nunziante, cresciuto in un oratorio salesiano dove ha imparato ad amare il cinema, e non solo.

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6 Marzo 2017