#SOUL intervista Raphael Luzon
Raphael Luzon è figlio di un popolo che col terrore ha dovuto fare i conti in tutta la storia, e tutt’ora ne è vittima. Ebreo libico, e profugo dalla Libia in Italia dopo l’avvento al potere di Gheddafi e la persecuzione della sua gente, vive in Israele, America e Gran Bretagna, in una diaspora continua che non dimentica la sua patria: diventa presidente della comunità ebraica di Libia, cerca in ogni modo di riacquistare il diritto a tornare nella sua terra. Ma quando ci torna, viene rapito e detenuto in giorni tragici dai fondamentalisti islamici che stavano occupando il terreno dopo la morte del Colonnello e una guerra stupida e fatale. Tramonto libico. Storia di un ebreo arabo (Giuntina) è memoria e storia di un destino collettivo e familiare, senza rassegnazione, senza cedimenti alla paura. Ogni pagina, come ogni occasione della vita, è uno slancio della volontà e la piena fiducia nel Creatore. La prefazione l’ha scritta Roberto Saviano, che ha letto il libro per caso, e ne ha condiviso con passione le ferite personali dell’esilio, la nostalgia della pace, la ricerca della giustizia.
22 Novembre 2015